Serie A il 30 maggio alla faccia di Malagò

21 Aprile 2020 di Indiscreto

La Serie A vuole riprendere a giocare, nonostante abbia contro il governo, più nella parte a 5 Stelle che in quella PD, ed addirittura il presidente del CONI, un Malagò che da quando gli hanno quasi azzerato i biglietti omaggio per l’Olimpico (e soprattutto sfilato la cassa, ai tempi del primo governo Conte) non è più lui: cupo, moraleggiante, colpevolizzante, invecchiatissimo, ben lontano dal Luca Covelli che si chiedeva dove passasse il Capodanno Toninho Cerezo.

Nella videoassemblea di Lega di oggi la vera notizia è che a favore della ripresa, smentendo i sé stessi dell’ultimo mese, sono stati anche Cairo, Cellino e Ferrero, oltre a tutti gli altri presidenti di squadre a forte rischio di Serie B. Ripresa ovviamente a porte chiuse (porte che rimarranno chiuse fino al 2021), con data collocabile a fine maggio-inizio giugno, con obbiettivo sabato 30 maggio. Anche perché, con tutto il rispetto per il Belgio, tutti gli altri grandi campionati nazionali vogliono riprendere, prima fra tutti la Bundesliga (9 maggio?), con la Liga a fine maggio e la Premier League a inizio giugno. Queste almeno le intenzioni.

Al di là delle ovvie considerazioni televisive, perché giocandosi tutte le partite Sky e Dazn non avranno indietro un centesimo, e di convenienza finanziaria spicciola, il messaggio lanciato dalla Serie A è molto positivo: bisogna tornare a vivere, con tutte le precauzioni e la prudenza del caso, che ci accompagneranno per anni. E quindi tanto vale partire subito.

Non si può stare fermi, impoverendosi e assistendo a fallimenti a catena, impoverimenti di massa, sentendosi anche dire che la salute conta più di ogni altra cosa e che le decisioni politiche debbano essere prese dai medici: a forza di ascoltare questo mantra della salute sopra tutto, anche molte persone intelligenti iniziano purtroppo a convincersi che in fondo, sì, lo fanno per il nostro bene, eccetera, le decisioni spettano agli scienziati (il mito della scienza esatta, roba da prima elementare), con normali consigli igienici che si mescolano ad ammonimenti etici. “Ecco, la gente muore e voi giocate a calcio”.

Vogliamo la Serie A il 30 maggio in campo, non fosse altro che per la faccia di Malagò. Rivogliamo Toninho Cerezo, e allargando il discorso anche Lea T.

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