Pozzecco come Pruzzo

17 Aprile 2020 di Indiscreto

Gianmarco Pozzecco ha tifato contro l’Italia all’Europeo del 1999, dopo essere stato escluso dalla Nazionale di Tanjevic che di lì a poco avrebbe vinto l’oro continentale in Francia. Lo ha raccontato lo stesso Pozzecco a Sky Sport e la notizia non è che l’attuale allenatore di Sassari avesse tifato contro, cosa logica per il 100% dei giocatori nella stessa situazione, ma che lo abbia ammesso, anche se fuori tempo massimo.

Uno degli ultimi tabù dello sport è infatti proprio questo del tifo contro, come se fosse una cosa immorale (invece è la stessa cosa del tifo a favore, che significa implicitamente essere contro gli altri) e inconfessabile. Quale portiere di riserva non sogna un calo di rendimento, non diciamo l’infortunio, del titolare? Quale allenatore esonerato è felice che il successore faccia meglio di lui? Quale impiegato è felice di essere sostituibile? È lo sport, è la vita.

Parlando di un altro tabù sportivo, ma non solo sportivo, ci viene sempre in mente John McEnroe quando raccontò di tifare contro Peter Fleming durante il suo miglior periodo come singolarista (fu anche numero 8 ATP), non perché volesse male a Fleming o lo ritenesse per sé un avversario pericoloso, ma perché convinto che il successo individuale lo avrebbe allontanato come amico e come compagno di doppio. Quanti amici abbiamo perso perché hanno trovato un matrimonio felice o un lavoro migliore?

Tornando al tabù di cui Pozzecco ha parlato con onestà e che nel caso specifico aveva comunque una storia particolare (Tanjevic lo avrebbe anche convocato, se non avesse avuto pretese di un minutaggio minimo), esempi simili si possono trovare in ogni attività umana ma solo nello sport toccano corde profonde. Non possiamo chiedere a Pruzzo di avere nel 1982 tifato per Paolo Rossi.

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