Lo sconto di Sky Sport

8 Aprile 2020 di Indiscreto

Come disattivare Sky Calcio e Sky Sport? O almeno avere uno sconto? Non perché ce l’abbiamo con Sky o con lo sport, ma semplicemente perché non c’è più sport né su Sky né altrove, se non repliche e storytelling. E a dirla tutta non siamo sicuri di appassionarci allo sport che verrà, fra porte chiuse e mascherine. Ovviamente Sky si è resa conto del problema, peraltro non dipendente dalla sua volontà né da quella dei club di calcio o di altri sport.

In sintesi: gli abbonati di Sky Sport e Sky Calcio possono usufruire di uno sconto di 15,20 euro. Poca cosa, pensando a quanto ci costi un mese di Sport e Calcio e all’incertezza sul futuro. Ma come si fa ad averlo, in ogni caso? In teoria basta andare sul sito di Sky, www.sky.it, inserire le proprie credenziali e poi cliccare prima su ‘Fai da te’ e poi su ‘Promozioni’.

A questo punto una delle opzioni che appare (a apparirà fino al 31 maggio, inutile affannarsi) è ‘Sconto emergenza coronavirus’. Clicchiamo su ‘Richiedi lo sconto’ e poi su ‘Conferma’. Da quello che abbiamo capito, ma non è chiaro, lo sconto riguarda aprile e maggio, quindi in sostanza 7,60 euro al mese a pacchetto. Poco, ma meglio di niente.

Cosa volevamo dire, in definitiva? La prima cosa è che per fare bella figura, al di là della cifra, lo sconto di Sky sarebbe dovuto partire in automatico. La seconda è che uno sport ridimensionato, come quello del prossimo anno, non potrà pretendere di ripartire dalle cifre a cui era abituato: ad essere messo meglio è ovviamente il calcio, già fondato sui diritti televisivi. Ma il resto? A chi frega del Giro d’Italia?

La terza considerazione è che l’abitudine è importantissima: sinceramente ci stanno mancando tante cose, ma non lo sport visto in televisione. Una serata al ristorante, il calcetto del giovedì, il cinema, le librerie, una corsa al Parco Sempione, i bar, un giro in auto senza meta con la radio a palla e senza posti di blocco, onestamente anche San Siro o il Palalido. Certo non le mille partite che guardavano in uno schermo per lavoro, perché ci scommettevamo sopra o semplicemente perché abbiamo sempre vissuto così.

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