L’auto contro il fascismo sanitario

20 Aprile 2020 di Indiscreto

Nel mese di marzo il mercato dell’auto in Italia è crollato dell’85,4% rispetto al marzo 2019, come era logico. Si parla di immatricolazioni, non di ordini, e quindi aprile potrebbe essere anche peggiore. Non è solo un problema di potenziale clientela, ma anche di produzione visto che molte fabbriche sono chiuse e la fornitura di molti componenti (si pensi solo all’importanza della Cina per le batterie) è bloccata.

Ma quando l’attività industriale ripartirà a pieno regime, quale sarà il ruolo dell’auto delle nostre vite? Qualche numero. Secondo l’Istat l’auto è usata per il 63,5% degli spostamenti degli italiani, sommando conducenti e passeggeri. Una percentuale che diventa del 75% circa se si prendono in considerazione soltanto gli spostamenti per lavoro. Quanto ai mezzi pubblici, urbani ed extraurbani, sono utilizzati per quasi il 14% degli spostamenti per lavoro, con il dato che ovviamente cresce di molto nelle città più grandi.

Cosa vogliamo dire? Che le future limitazioni all’uso dei mezzi pubblici, fra distanziamento, prenotazioni e tutto il resto, farà scendere di moltissimo quel 14%. Personalmente non prendiamo più un mezzo pubblico da un mese, quando prima ci capitava 3 o 4 volte al giorno. Il punto è quindi quanto del 75% potrà diminuire per l’utilizzo massiccio di lavoro a casa (da oggi ci sforzeremo di non chiamarlo smart working), per non tornare ad un’Italia congestionata dal traffico e dall’inquinamento. Stiamo parlando di lavoro, ma il discorso è ancora più valido per gli spostamenti non necessari: per andare al cinema (…) chi mai rinuncerà all’auto, se l’alternativa è stare due ore in coda per il proprio turno sui mezzi pubblici?

Insomma, l’auto sarà un mercato con tendenza negativa ma secondo noi ha ancora qualche buona carta da giocarsi, a partire dalla sua caratteristica che ci ha sempre affascinato maggiormente: l’indipendenza, diciamo pure la libertà. In questo fascismo politico-sanitario, approvato dalla maggioranza della popolazione come del resto quasi tutti i fascismi, in cui si discute tranquillamente di braccialetti elettronici per gente incensurata, non è una cosa da poco. Meglio una coda in più a Cormano che un cretino in più che ti spia.

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