Sharing a Milano per vandali

3 Marzo 2020 di Furio Fedele

Perché a Milano e in tante altre città lo sharing fa fatica a decollare, nonostante proposte molto interessanti e un minor numero di persone con mezzi di proprietà? La risposta principale, a detta di quasi tutti gli operatori, è il vandalismo. In altre parole, le gestione di auto, moto e bici danneggiate, distrutte o rubate non fa tornare i conti.

All’ombra della Madonnina non è quindi tutto oro quello che luccica e la psicosi da coronavirus c’entra poco. Da Milano è decollata la sharing economy, soprattutto per quello che riguarda la mobilità in una città ormai intasata da qualsiasi mezzo di locomozione, soprattutto di giorno e di non residenti. Basti pensare che ogni giorno entrano o transitano a Milano almeno un milione di veicoli, con ovvie difficoltà di parcheggio. Quindi auto, scooter e bici a noleggio hanno avuto un successo immediato che, però, è apparso effimero e deludente con il trascorrere del tempo.

Non certo per questoni economiche. La realtà è che purtroppo maleducazione e inciviltà si stanno manifestando nelle loro peggiori versioni proprio in questo settore, quello dello sharing. Al di là del successo mediatico e anche di pubblico, il rapporto tra Milano e i servizi di car, bike e scooter sharing è quindi costellato anche di fallimenti.

La resa di Share’n Go (l’azienda che gestisce le mini-car tutte gialle) è l’ultimo segnale di una situazione che ormai non è più sostenibile. Share’n Go ha puntualizzato che la scelta di sospendere (sembra temporaneamente) la presenza della sua flotta è da da addebitare all’alto numero di sinistri e di atti vandalici sulle loro auto, che quindi saranno munite in futuro di «black box». Si tratta di dispositivi in grado di tutelare sia l’azienda sia la clientela. Ma alla folle inciviltà non ci sono limiti. C’è chi pubblica la sua foto su una «gialla» completamente distrutta… Da censura quello che succede e dentro e sulle «macchinette» ormai quasi tutte devastate. Comunque in primavera dovrebbe esserci un nuovo tentativo sul mercato milanese.

Come detto, anche sul fronte delle due ruote a pedali la situazione non è certo migliore. Le biciclette del «free floating» Ofo e Mobike sono state prese di mira. Ancora adesso biciclette gialle e grigio-arancioni vengono ripescate dai Navigli. È  nata addirittura un’associazione un’associazione (Gli Angeli dei Navigli) che si dedica a quest’operazione di pulizia  e recupero. Molte bici vengono abbandonate e distrutte soprattuto nelle zone periferiche della metropoli, confermando molti luoghi comuni. Che del resto se non fossero fondati non sarebbero diventati luoghi comuni.

Ma, vandalismi e livello infimo delle persone a parte, lo sharing «made in Milano» non ha avuto successo anche a causa delle stesse aziende, che non hanno saputo leggere al meglio i rischi e le necessità delle varie situazioni. In alcuni casi i veicoli messi a disposizione non venivano utilizzati con un’elevata frequenza. Nel luglio 2017, ad esempio, il servizio di scooter sharing Enjoy dell’Eni è stato terrotto per i pochi noleggi, non per i vandalismi. C’è il sospetto che gli scooter utilizzati, i Piaggio Mp3, fossero troppo pesanti e complicati, difficili da usare per i non esperti. Anche la gestione dei due caschi in dotazione è apparsa un po’ approssimativa. 

A fare le spese di una mancanza di programmazione specifica è stata anche Twist, società che noleggiava le caratteristiche Volkswagen Up! di colore azzurro. L’interruzione del servizio nel novembre 2015 è stato causato da problemi finanziari. Come detto anche le bici gialle di Ofo dovuto alzare bandiera bianca: non solo per i citati vandalismi (che certo non hanno aiutato), ma anche perché la società cinese non è stata in grado di rispettare più i termini di contratto con il Comune, che ha quindi interrotto il servizio.

Eppure la necessità di migliorare le condizioni di vita di Milano e dei milanesi continua a essere un inesauribile sostegno alla condivsione dei mezzi di trasporto. Car2Go che ha aperto la via alla globalizzazione del trasporto su 4 ruote è in procinto di elettrificare completamente il suo parco macchine. Facendosi carico dell’allestimento delle apposite piazzole di rifornimento soprattutto all’interno dell’Area C che a breve dovrebbe essere rivoluzionata nella geografia dei parcheggi. Resteranno quelli (gialli) per i residenti e per le moto che, giustamente, non potranno più invadere i marciapiedi. L’apposita applicazione che Car2Go intende consegnare ai suoi utenti segnalerà anche le piazzole di rifornimento libere.

In conclusione, lo sharing di auto, moto e bici è al tempo stesso una necessità delle persone e dell’ambiente ma anche una moda che in zone della città diverse dal centro viene da qualcuno percepita come da ‘fighetti’. I vandalismi sono quindi in qualche caso indicatore di qualcosa d’altro, di una situazione esplosiva che in altre grandi città europee è già esplosa. È uno di quei casi in cui siamo contenti di essere in ritardo.

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