Mina oggi

26 Marzo 2020 di Indiscreto

Chi ascolta Mina, nel 2020? Intendiamo le canzoni inedite e non quelle spolpate da tutte le trasmissioni basate sulla nostalgia del bianco e nero, di Studio Uno a Milleluci, adesso anche di un’Italia in cui si girava senza mascherina. Domanda che facciamo per gli 80 anni della cantante cremonese, una delle poche vere dive italiane già prima della sua scomparsa mediatica avvenuta nel 1978 dopo uno storico concerto alla Bussola di Viareggio.

Non è una domanda di tipo commerciale, perché negli. ultimi quattro decenni Mina ha continuato a vendere tanto, per gli standard italiani tantissimo, pur non trovando più la canzone che facesse venire i brividi. Vale anche per l’ultimo Mina Fossati, che ha ricevuto buone critiche basate sulla grandezza dei personaggi ma che con il marchio Tizia-Caio avremmo tutti giudicato terribile, o peggio ancora inutile.

Una possibile risposta è che Mina sia invecchiata (lei bene, a Lugano dove l’abbiamo anche incrociata due anni fa) insieme al suo pubblico, che è quindi rimasto quasi lo stesso, tolti i morti, di quello di fine anni Settanta. Esiste il quindicenne che ascolta Vasco Rossi, ma non quello appassionato di Mina, che fra le nuove generazioni ha forse intercettato qualche bobo-hipster trentenne che ascolta solo vinili ma non molto di più. Questo non toglie che anche nel suo secondo tempo Mina abbia fatto dischi pregevoli, su tutti secondo noi la rilettura di Sinatra in L’allieva.

Certo chi pensa all’Italia degli anni Sessanta pensa a Mina, forse ancora di più vale il contrario. E qualcosa ci dice che nei prossimi anni la nostalgia diventerà quasi un genere a sé stante, a prescindere da epoche e personaggi. Saremo insomma nostalgici di tutto, a maggior ragione di una grande cantante.

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