La meritata riconferma di Longo

23 Marzo 2020 di Indiscreto

A Moreno Longo mancano per il momento i risultati e il gioco, ma non la buona stampa né il sostegno di Urbano Cairo: che le cose siano collegate? Anche se i giornali stanno andando a picco (si dice che il coronavirus abbia più che dimezzato tutto) e La 7 non si occupa di sport, inimicarsi uno dei pochi editori rimasti non è da furbi. E comunque al presidente del Torino l’allenatore che ha preso il posto di Mazzarri costa poco più di uno dei suoi giornalisti, e nemmeno dei migliori…

Mister Longo nelle sue prime tre partite alla guida dei granata ha perso tre volte, con Napoli, Milan e Sampdoria. Se con il Napoli poteva starci (ma il 2-1 poteva essere tranquillamente un 5-0, guardando la partita), non si può dire la stessa cosa della sconfitta con il Milan senza mai tirare in porta e soprattutto quella contro la squadra di Ranieri. Chiaramente le responsabilità di Longo sono minime, vista la brutta stagione di un Torino che aveva chiuso l’era Mazzarri con 4 sconfitte consecutive, ma non si può dire che finora abbia mostrato i segni del predestinato.

Non volevamo però parlare di calcio, ma del modo in cui i media battezzano questo o quel personaggio, anche fuori dai soliti schemini Juve-Inter, Nord-Sud, bravo figlio-bad boy (se Balotelli avesse rotto le regole della quarantena si sarebbe invocato per lui il rogo) che ci vedono al tempo stesso vittime e carnefici. Di uno come Longo, che ha fatto benino alla Pro Vercelli e bene al Frosinone al di là dell’esonero, si può dire tutto. Ci colpisce quindi il consenso che raccoglie a reti unificate, con i media compatti nel parlare di una sua riconferma. Vedremo alla prossima partita del Torino, temiamo non prima di agosto. Se la stagione attuale verrà neutralizzata, come è possibile, Longo potrebbe diventare il primo allenatore nella storia di ogni sport ad essere confermato dopo il 100% di sconfitte.

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