In Italia i medici non mancano

20 Marzo 2020 di Indiscreto

È vero, come dicono tutti dal giornalista collettivo al vecchietto con doppia mascherina in coda dal panettiere, che in Italia ci sono pochi medici? No, non è vero. Secondo i dati dell’OCSE, che linkiamo invitando ad incrociare vari parametri, nel nostro paese ci sono esattamente 4 medici per 1.000 abitanti. Meno dei 5,2 dell’Austria o dei 4,3 della Germania, ma più della maggior parte delle nazioni civili. Di Spagna (3,9), Francia (3,2), Regno Unito (2,9), Stati Uniti (2,6) e Giappone (2,4), per citarne qualcuno.

Non abbiamo insomma un problema di quantità di medici, se si pensa che il decantato ‘modello coreano’ funziona con quasi metà (2,3 medici per 1.000 abitanti) delle nostre risorse umane. La situazione eccezionale creata dal coronavirus poi fa sembrare inadeguata qualsiasi struttura, ma è come quando in guerra sembra non ci siano mai abbastanza soldati. La verità è che la vituperata Italia, anche perché ha un servizio pubblico forte, forma e fa lavorare medici come in poche altre parti del mondo.

È quindi evidente che i relativi tagli alla sanità degli ultimi decenni sono stati fatti sulle strutture, non sulle persone. E anche sul concetto di tagli ci sarebbe da discutere, visto che rispetto a una decina di anni fa la spesa pubblica sanitaria per abitante è aumentata, meno che altrove ma è aumentata. Come dimostra anche la percentuale della spesa pubblica sanitaria rispetto al PIL, 6,5% del PIL, di pochissimo inferiore alla media OCSE del 6,6: ma aggiungendo i privati, come sarebbe corretto visto che ci confrontiamo con paesi dove la sanità pubblica quasi non esiste, andiamo all’8,8.

La retorica mediatica ma anche e soprattutto popolare sui pochi medici è insomma senza fondamento. Semmai ci sono pochi infermieri: l’Italia ne ha 6,7 per 1.000 abitanti: meno della metà rispetto a Norvegia (17,8), Svizzera (17,2) Germania (12,9) e Stati Uniti (11,7). Nell’emergenza è giusto regalare l’abilitazione e al limite anche la specializzazione ai medici, nella vita normale sicuramente no.

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