Coronavirus, la sfida dei Doctor House

12 Marzo 2020 di Indiscreto

Il momento del Doctor House. I medici oggi impegnati senza sosta negli ospedali italiani, alla ricerca della soluzione per curare casi che sembrano disperati e confusi, giudicano ridicole e dannose le soluzioni fai da te, basate sul sentito dire popolare e giornalistico. Mettono però in discussione anche una certa retorica sugli esperti dilagante sui media, come se la medicina fosse una scienza in cui sia stato già scoperto tutto.

È per questo che viene da pensare a un personaggio immaginario. Il COVID-19 è di fatto un virus in gran parte sconosciuto, per cui le terapie sono ancora molto basate su intuizioni. Stiamo parlando del Doctor Gregory House, protagonista della serie Dr. House – Medical Division (House, M.D.) e interpretato da Hugh Laurie per otto stagioni dal 2004 al 2012. Un personaggio controverso, dipendente da oppiacei a causa di una grave menomazione a una gamba, implacabile e sarcastico, ma geniale.

L’ultimo caso di Doctor House italiano è quello che ha visto a Napoli l’uso del tocilizumab in una terapia sperimentale sui pazienti affetti dal nuovo coronavirus e con complicazioni respiratorie. Un farmaco, quello utilizzato  presso l’Ospedale Cotugno, in realtà destinato ai malati di artrite reumatoide ma che appare efficace nel miglioramento dei pazienti con parametri respiratori critici.

L’intuizione è stata di Paolo Ascierto, Direttore dell’Unità di Oncologia Melanoma, Immunoterapia Oncologica e Terapie Innovative dell’Istituto Nazionale Tumori Irccs Fondazione Pascale di Napoli, qui intervistato. Il dottor Ascierto probabilmente non sarà un personaggio fuori dalle righe come Gregory House, ma possiamo immaginare come le giornate dei medici reali come lui siano di fatto le stesse, una corsa contro il tempo con confronti e riunioni per cercare di trovare la soluzione corretta per salvare vite umane. Èd è anche per loro e la lotta che stanno compiendo che dobbiamo essere responsabili e allinearci alle regole, nonostante per almeno metà di noi questo stop sia una sciagura finanziaria.

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