Mini SUV, quale comprare

3 Febbraio 2020 di Furio Fedele

Mini SUV. Basta la parola per spiegare come l’evoluzione dell’auto sia capillare, intensa, certosina nell’individuare nuove frontiere all’interno degli stessi segmenti e di aree di interesse da sfruttare in tutte le forme e dimensioni. Nel 2019 hanno rappresentato il 41,3% delle immatricolazioni in Italia e nella top ten dei crossover a due ruote motrici si sono classificati ben sei modelli con una lunghezza inferiore ai 4,30 metri.

Ma il mini SUV del futuro sarà ancora più corto e compatto. Infatti i mezzi della nuova generazione a trazione anteriore o integrale saranno più corti di 4,15 metri. Verranno scelti come alternativa addirittura alle citycar tradizionali. Per dire: nel 2024 è atteso il mini SUV della Smart, in pratica un’evoluzione dell’attuale modello ForFour. 

Il Volkswagen T-Cross è un Mini SUV a trazione anteriore, sviluppato sullo stesso pianale (4,11 metri) della piccola Polo. Disponibile esclusivamente a cinque porte, può vantare una versatilità paragonabile a quella di una baby monovolume: merito dei sedili posteriori scorrevoli e del sedile del passeggero anteriore ribaltabile. Due motori in gamma (entrambi 1.0 tre cilindri turbo benzina TSI) da 95 e 116 CV.

Gli allestimenti del Volkswagen T-Cross sono quattro. Lo Urban offre: assistente all’uscita dal parcheggio, chiamata di emergenza e-Call, climatizzatore manuale, Front Assist (monitoraggio della distanza) con riconoscimento pedoni, frenata di emergenza City, limitatore di velocità, mantenimento di corsia, monitoraggio angolo cieco, radio e rilevatore di stanchezza del conducente. Lo Style aggiunge bracciolo anteriore, cerchi in lega da 16”, cruise control adattivo, mancorrenti sul tetto e volante multifunzione. Da 20.000 a 25.000 euro l’accesso al listino prezzi.

Ne ha fatto di strada il Suzuki Jimmy, il «piccolino» (3,65 metri) giapponese che riesce ad avere doppie qualità, quelle del SUV e del fuoristrada. Telaio a traliccio, trazione integrale inseribile manualmente e un cambio (manuale a 5 marce o automatico a 4 rapporti) con ridotte, presenta una carrozzeria squadrata che migliora la percezione degli spazi.

Il nuovo Suzuki Jimny è un’icona nel mondo off-road: altezza minima da terra di 21 cm, controllo della velocità in discesa e Grip Control. Si tratta di un sistema che frena automaticamente le ruote che stanno slittando, distribuendo coppia alle altre due. Si tratta di un mezzo disponibile esclusivamente a tre porte e con 4 posti dotato di un motore 1.5 aspirato a benzina da 102 CV. Spartano ma non trascura la sicurezza: abbaglianti automatici, frenata automatica, mantenimento di corsia, monitoraggio della stanchezza del conducente e riconoscimento dei segnali stradali. I prezzi delle due versioni (cambio manuale o automatico) sono compresi in una forbice fra i 24.000 e i 26.000 euro

Rimaniamo sulla Suzuki, con il Suzuki Ignis. Stessa casa, stessa famiglia, ma caratteristiche decisamente differenti per questo compattissimo (3,70 metri) arrivato alla terza generazione. Si tratta di un mini SUV a cinque porte disponibile a trazione anteriore o integrale permanente. La versione 4WD può vantare il controllo della velocità in discesa e il Grip Control (che, come abbiamo detto prima, applica il freno alla ruota che sbanda concentrando la coppia sulle ruote che hanno aderenza).

Omologato per 4 posti e dotato da due pratici sedili posteriori scorrevoli indipendenti sdoppiati, ospita sotto il cofano un motore 1.2 aspirato da 90 CV offerto in due varianti: benzina e mild-hybrid a benzina. Il Suzuki Ignis è disponibile in tre allestimenti: iCool (climatizzatore manuale, cerchi in lega da 16”, telecamera posteriore e vetri posteriori oscurati), iTop (climatizzatore automatico, fari a LED, frenata automatica, keyless entry, mantenimento di corsia, monitoraggio stanchezza conducente e navigatore) e iAdventure (protezioni offroad e Cross Bumper laterali). Prezzi compresi tra i 15.000 e i 20.000 euro

Il Ford Ecosport è disponibile a due o a quattro ruote motrici (con un sistema di trazione 4×4 intelligente che ottimizza la trazione su qualsiasi superficie e un display sul quadro strumenti che permette di visualizzare l’entità della trazione su ciascuna ruota), può vantare una gamma motori (tutti turbo) composta da tre 1.0 tre cilindri EcoBoost a benzina da 99, 125 e 140 CV e da due 1.5 diesel Ecoblue da 99 e 125 CV. Cinque gli allestimenti (4,10 metri). Il Plus offre airbag frontali, laterali, a tendina e per le ginocchia del guidatore, alzacristalli elettrici anteriori e posteriori, attacchi Isofix, climatizzatore manuale, controlli di stabilità e trazione, fendinebbia, frenata automatica, radio DAB e sedile guida regolabile in altezza mentre il Business aggiunge il bracciolo per il guidatore, il cruise control, il navigatore e i retrovisori ripiegabili elettricamente.

In definitiva il Mini SUV ha un grande presente e un ottimo futuro, anche in rapporto alle difficoltà del mercato dell’auto. Il concetto un po’ triste di auto utile, per quegli spostamenti e quelle situazioni in cui il trasporto pubblico non conviene, in sostituzione di quello dell’auto come espressione di sé, che a qualsiasi livello deve generare emozioni.


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