I telecronisti equilibrati di Italia-Brasile 1982

28 Febbraio 2020 di Stefano Olivari

Italia-Brasile del Mondiale 1982: esiste qualcosa che non sia già stato detto o scritto sull’argomento? La risposta è no, ma il confronto con il presente vale sempre la pena di farlo, visto che il presente cambia. Ci riferiamo in particolare allo stile delle telecronache, perché se tutti ci ricordiamo quello di Nando Martellini non si può dire la stessa cosa del collega di Rede Globo, che trasmetteva in diretta la partita in Brasile.

A beneficio dei più giovani diciamo che all’epoca i telecronisti brasiliani venivano derisi dai giornalisti italiani ma anche dai normali tifosi, quando nelle varie nostre trasmissioni venivano mandati in onda spezzoni di telecronaca con il commento originale. Un po’ quello che accedeva nel ciclismo con i radiocronisti colombiani per Herrera e Parra. Ecco, riascoltandoli oggi, nel 2020, dobbiamo dire che li troviamo più sobri del medio commentatore di Milan-Sampdoria o di Ascoli-Cremonese.

Provate a riascoltare (noi l’abbiamo appena fatto su segnalazione di Paolo Morati) il racconto dei gol di quell’Italia-Brasile: al di là del fatto che il tono si alzasse anche per i gol di Paolo Rossi (adesso quando segna un’avversaria delle italiane sembra di essere ad un funerale), per le prodezze di Socrates, complice Zoff, e Falcão, complice Bergomi, l’entusiasmo era sì notevole ma, ripetiamo, molto inferiore a quello riservato oggi alla media spazzatura di campionato, non soltanto italiano. Visto che i cosiddetti ‘servizi’ quasi non esistono più, i notiziari mandano in onda in sequenza i gol con il commento originale e l’effetto è tremendo: una fila infinita di prodezze, azioni meravigliose, gesti atletici da consegnare ai posteri, con un tono da piazzisti.

Riguardando quelle immagini di Rede Globo, che per un certo periodo sarebbe poi stata anche padrona di Telemontecarlo, di assurdo c’è il jingle che partiva dopo ogni gol brasiliano e tutto sommato anche la firma del giocatore, idea peraltro ripresa da tanti altri (anche nel tennis). Ma i telecronisti brasiliani erano assolutamente dignitosi, quello che nel 1982 era macchiettismo oggi è la normalità.

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