Commisso, Nedved e gli imbarazzati

3 Febbraio 2020 di Indiscreto

Rocco Commisso è andato via dalla Calabria nel 1961 e dopo decenni di sport americano non poteva immaginare che esistessero campionati in cui il 90% delle squadre non può vincere, nemmeno in prospettiva o in teoria, con il 90% dei media che ti spiegano anche che è giusto così, attraverso supercazzole interpretative, e l’80% del pubblico che tifa per quattro o cinque di quelle squadre non ponendosi nemmeno il problema.

Per questo il suo sfogo dopo i rigori di Juventus-Fiorentina è stato tenuto il più basso possibile da gran parte dei commentatori, a partire da quelli imbarazzati (e imbarazzanti) di Sky per finire con quelli dei due soli principali grandi editori di giornali del nostro paese, Agnelli-Elkann e Cairo. Gente che evidentemente preferisce lo stile di Nedved, campione di sceneggiate e intimidazioni ai danni degli arbitri, da giocatore e da dirigente.

Al netto di un dibattito su un rigore dubbio e su un altro inesistente, gli italiani per così dire al 100% sanno che la Juventus e i centri di potere ad essa collegati si battono soltanto con le stesse armi (gli scudetti romani dell’era Geronzi, i relativamente pochi berlusconiani e quelli interisti post Calciopoli sono anch’essi in parte nati da porcate), insieme a ovviamente a squadre di livello simile, ma già se sei italo-americano non capisci come mai il primo obbiettivo di una lega non sia impedire, non derubandola ma con mezzi legali (salary cap, scelte), che la stessa squadra vinca nove scudetti consecutivi.

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