Rita Pavone o Rula Jebreal?

7 Gennaio 2020 di Indiscreto

Cosa c’entra Rita Pavone con Rula Jebreal? Sta suscitando un pandemonio (da quanto non usavamo questo termine, ma Sanremo ci ispira) l’annuncio a sorpresa della partecipazione di Rita Pavone al Festival della Canzone Italiana di quest’anno. Complici le sue prese di posizioni ‘sovraniste’, soprattutto sui social fioccano infatti i commenti negativi e le prese in giro ancor prima di aver ascoltato la canzone intitolata Niente (Resilienza 74).

Una partecipazione che arriva a 48 anni all’ultima volta sul palco di Sanremo, quella di Rita Pavone, con la bellissima Amici mai (firmata Argante-Caviri). Era il 1972 e il brano, inciso anche in spagnolo (Amigos no), non arrivò in finale, ma ad esso ne seguirono ancora altri ad arricchire una discografia enorme e distribuita in tanti Paesi.

Ma dicevano delle polemiche che mettono oggi a confronto l’ammissione di Rita Pavone con l’esclusione (pare poi rientrata, a patto di mantenere al centro il tema delle donne) della giornalista palestinese Rula Jebreal tra gli ospiti di Sanremo, al contrario della Pavone sostenuta dal popolo social. O per lo meno da quella parte del popolo sociale che ha giornali fra i follower.

Il Di qua o di là di oggi è quindi un pretesto (non si possono fare paragoni diretti tra le due) per riaprire una vecchia polemica e capire se è vero che in Italia se se sei di ‘destra’ (e viceversa?) non hai (o no devi avere) una corsia preferenziale (o meglio devi comunque essere escluso a priori) sui media (e la cultura in generale) rispetto a se sei di ‘sinistra’, anche quando si tratta di una gara canora dove non esprimerai certamente le tue posizioni politiche. E ancora: è giusto giudicare a priori un artista per le sue idee anziché per quello che concretamente produce? Rita Pavone o Rula Jebreal?

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