Ricchi e Poveri, la reunion che aspettavamo

27 Gennaio 2020 di Paolo Morati

Ricchi e poveri

La notizia è una di quelle destinate a scuotere il mondo del pop italiano. Al prossimo Festival di Sanremo ci sarà la reunion dei Ricchi e Poveri, un evento nell’evento dopo l’abbandono di Marina Occhiena avvenuto con polemiche nel 1981, che affiancherà nuovamente sul palco Angela Brambati, Franco Gatti (uscito nel 2016) e Angelo Sotgiu.

Immaginiamo già i pensieri sarcastici di chi vede il gruppo di scuola genovese come fumo nelle proprie orecchie alimentate dal rock duro e puro, quello senza se e senza ma. Eppure i Ricchi e Poveri sono stati (e restano) un ensemble vocale fondamentale per la musica leggera italiana, il cui successo iniziale si deve anche al loro pigmalione Franco Califano (che ne scelse il nome) e a un repertorio che ha di fatto vissuto più stagioni.

Fin dal primo successo, La prima cosa bella, del 1970 (che verrà probabilmente riproposta a Sanremo), che all’epoca si classificò seconda con l’autore Nicola di Bari, i Ricchi e Poveri sono diventati un’istituzione imprescindibile della memoria italiana, con il nostro primo ricordo che risale alla sigla finale di Di nuovo tante scuse (siamo nel 1974), Coriandoli su di noi.

Nel 1981 avviene la separazione da Marina Occhiena, con annessi gossip e polemiche, proprio alla vigila del Sanremo di quell’anno. I Ricchi e Poveri erano passati da poco alla nuova casa discografica, la Baby Records di Freddy Naggiar che sarebbe poi stata decisiva nel reinventare la proposta dell’ormai trio spingendolo con decisione oltre i confini nazionali.

Sarà perché ti amo (Sera porque te amo in spagnolo), diventa un successo realmente “incredibile” (non come i tiri di qualche calciatore) virando il repertorio sull’evoluzione del pop italiano che stava irrompendo nelle classifiche straniere (non a caso un brano firmato anche da Pupo), e alternando per tutto il decennio canzoni tormentone come Mamma Maria e Voulez vous danser ad altre più introspettive e melodiche come Cosa sei, Mi innamoro di te o la splendida Come vorrei, vincendo poi in pieni anni Ottanta (e dagli arrangiamenti si sente eccome ) il Festival nel 1985 con Se mi innamoro. Una cavalcata trionfale per i tre Ricchi e Poveri mentre Marina Occhiena tenta la strada solista con la collaborazione di Cristiano Malgioglio, comparendo poi in qualche film di culto (come Chewingum) e arrivando anche in teatro fino ai giorni nostri.

Ecco che la notizia della reunion dei Ricchi e Poveri, e di un progetto sul quale non si sa ancora molto (Un tour? Siamo già in prima fila con il Direttore), è importante per tutta la musica italiana che conta, alla faccia dei sorrisini e battute di circostanza di chi non tollera le canzoni che restano.

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