Mihajlovic e Salvini-Arkan

22 Gennaio 2020 di Indiscreto

Sìnisa Mihajlovic voterebbe per Lucia Borgonzoni, quindi per la Lega di Salvini, se fosse italiano ed emiliano. L’intervista dell’allenatore del Bologna al Resto del Carlino è clamorosa. In per i concetti che esprime, ma perché raramente un personaggio sportivo italiano si era espresso così nettamente in favore della destra. E gli effetti mediatici saranno divertenti: la coraggiosa battaglia contro la leucemia fa dimenticare l’amicizia per Arkan, ma non il voto per Salvini.

Che è discutibile come quello per Bonaccini-Zingaretti, ma Che anche nell’Italia del 2020 rimane una preferenza politica ‘maledetta’, di quelle che in un contesto sociale e professionale medio-alto non si può ancora oggi dichiarare. Di qui il fascino anti sistema che è vero programma politico della Lega è che i 5 Stelle hanno perso da quando sono diventati la stampella del PD, invidiosa della novità delle Sardine ma anche ben decisa a non mollare lo stipendio statale.

Stiamo parlando di fenomeni che non sono soltanto italiani, visto che non vengono in mente molti vip di sport e spettacolo che abbiano dichiarato il voto per Trump: Tom Brady adotta il basso profilo, Kanye West quasi si deve scusare ad ogni conferenza stampa, Clint Eastwood viene rispettato giusto per l’età. Le gramsciane ‘casematte dello Stato’ occupate a tempo debito, non solo da noi, non sono una citazione per far vedere che si legge almeno la Settimana Enigmistica ma una solida realtà. E in tre anni un magistrato di qua e un secessionista nordista di là possono inventarsi sempre qualcosa, con o senza Mihajlovic.

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