Il valore di Immobile

13 Gennaio 2020 di Indiscreto

Ciro Immobile è il capocannioniere della Serie A al termine del girone di andata, con 20 gol. ‘E chi se ne frega’ non lo vogliamo mettere? La cosa però diventa più interessante notando che nell’era moderna della Serie A a 20 squadre, quindi dal campionato 2004-2005, nessuno aveva al termine dell’andata raggiunto un risultato simile.

Si erano avvicinati Toni (Fiorentina 2005-2006) e Higuain (Napoli 2015-2016), ma in generale si era rimasti molto più lontani. Insomma, bisogna tornare al primo Angelillo per trovare statistiche simili e la spiegazione principale è senz’altro quella fornita da Fabio Capello: difensori che non sanno difendere, un po’ per demeriti loro e molto per regole che li penalizzano.

Nell’era VAR la quantità di gol sul filo del fuorigioco, prima stroncati sul nascere da guardalinee pavidi, ha dopato le statistiche, così come i tanti rigori a scoppio ritardato, ed il resto lo hanno fatto i tanti Guardiola sfigati che siedono sulle panchine, tutta gente da progetto (prima dell’esonero), che a forza di parlare di costruzione dal basso costringono anche i portieri più legnosi a fare Higuita.

Poi Immobile sta disputando una grande stagione, sarebbe capocannoniere anche senza i tanti (11, quasi il doppio di Juventus, Inter e Atalanta) rigori concessi alla Lazio del kigmaker Lotito. Ma tutte le statistiche del calcio di oggi, non solo le sue, sono fortemente dopate (si pensi solo alle presenze in Nazionale), ed evidenziarle troppo fa venire in mente quei nerd che si esaltano per triple doppie ‘nella notte’ contro gli Hawks o i Pelicans.

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