Roxette, ricordo della Svezia pop

10 Dicembre 2019 di Paolo Morati

Chissà perché spesso si finisce a scrivere troppo tardi di qualcuno. Nel caso dei Roxette avevamo in previsione un articolo sul pop scandinavo che fa il giro del mondo e non è soltanto Abba, ma la scomparsa di Marie Fredriksson, annunciata dalla famiglia e dal suo compagno artistico Per Gessle, ci ha riportato alla mente alcuni ricordi.

È il 1988, ed esce Look sharp!. Secondo album del duo svedese che inclue la hit The Look. La stiamo ascoltando alla radio e ci prende subito. Bel tiro, gioco di voci chitarre, ok niente di trascendentale, potrebbe essere la classica affermazione di una stagione. Eppure…

The Look è di fatto il brano che apre il disco, rigorosamente dalla facciata A, mentre la chiusura della facciata B è una ballata, Listen to your heart. Due facce (o facciate appunto) della stessa medaglia di un duo con una sua personalità ben definita, e che appunto arriva da una terra con un’indole musicale internazionale. A patto (ovviamente) di cantare in inglese (lo ripeteremo sempre, l’italiano è una delle poche lingue che sfondano all’estero), Marie Fredriksson è un tipetto dalla voce emozionante, occupa il palco nonostante un fisico minuto, e si alterna a quella di Per Gessle e alla sua chitarra.

Sono le ballate, probabilmente, i brani che più ricorda dei Roxette chi li ha frequentati poco, a cominciare da It Must Have Been Love, già uscita nel 1987, inserita nella colonna sonora di Pretty Woman del 1990. Da lì il successo si stabilisce a livello mondiale, proseguendo per anni in modo costante. Perlomeno fino all’album Room Service del 2001. Poi la malattia di Marie, la riabilitazione e il ritorno artistico. Nostre canzoni preferite per tante ragioni Crash! Boom! Bang! e Joyride. Bravi, profondi e scanzonati.

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