Inter-Spal 2-1 (Cyber Monday)

2 Dicembre 2019 di Gli amici di Budrieri

Esimio Direttore, dopo la vittoria dell’Inter sulla Spal tutti noi del Champions Pub ci saremmo aspettati un Suo editoriale sulle prospettive di scudetto della squadra di Conte ma purtroppo è arrivata l’ulteriore conferma che il target di Indiscreto è cambiato e adesso i Suoi lettori desiderano cose diverse: più Gentiloni e meno Petagna, più Zoro e meno Florenzi, più Chef Rubio e meno Quagliarella. Lettori borghesi che si emozionano per il Cyber Monday, i Nutella Biscuits e Draghi.

Qui nella trumpiana periferia Ovest, mentre attendiamo che il giornalista collettivo abbia un’erezione (perdoni il linguaggio, ma noi siamo rimasti in periferia mentre Lei si è trasferito in centro e forse voterà Più Europa) al solo pensiero della candidatura di Michelle Obama, non seguiamo solo il calcio al contrario di quanto possano pensare Augias o la Gruber.

E ci chiediamo perché nemmeno dopo i fatti di Londra, con tanto di rivendicazioni, non si possa scrivere che un terrorista islamico è islamico. Mentre il pedofilo è per definizione cattolico, mai che un imam o un rabbino abbiano toccato un bambino. Poi non stupitevi se non leggiamo i vostri giornali e i vostri siti, o se non votiamo per i vostri partiti perbene. Vi esaltate per la nuova vita di una che ammazzato la madre e il fratello, noi invece vorremmo che una così finisse sulla sedia elettrica.

Non si offenda, Direttore, ma ai Suoi compitini in bella copia preferiamo la cultura e la rabbia iconoclastica di Budrieri, che anche stamattina qui al bar è riuscito a dribblare i discorsi dei maghrebini sulla Serie A poco allenante, sull’importanza del record di Buffon, su De Ligt che ormai vale 156 milioni, sulla nuova esultanza di Dybala, su Bonucci impegnato nel sociale. Più credibili quando parlano di Juventus, comunque, che quando parlano di Islam moderato. Sappiamo già che loro o uno dei sette figli a testa che hanno di media ci sgozzeranno mentre discutiamo delle sovrapposizioni che chiede De Zerbi.

L’uomo che i Beatles avrebbero voluto come quinto elemento (tutto poi saltò perché Lennon temeva che Yoko Ono si mettesse con Budrieri), dopo avere gettato a terra la Gazzetta che titola ‘Potere Inter’, ci ha regalato la sua analisi: “Abbiamo rischiato contro una squadra modesta ma bene organizzata, anche troppo. Semplici è uno di quegli allenatori che allenano per avere i complimenti di Adani e di quei giornalisti che mitizzano chiunque li caghi un minimo: insistere sulla costruzione dal basso quando hai Vicari e Igor significa rischiare di prendere dieci gol. Che poi l’Inter ne abbia fatti solo due è un altro discorso. Nessuno ha giocato particolarmente bene, tranne le punte: Lukaku anche quando è normale mi piace sempre di più, Lautaro è in un periodo in cui gli viene tutto. Ma Conte ha davvero fatto qualcosa di importante, mettendo la testa davanti a una squadra che ha giocatori che valgono il doppio”.

Non una grande analisi, lo dobbiamo dire con tutto il rispetto con un uomo con la storia di Budrieri, ma comunque da ascoltare con attenzione. Sabato sera, prima che Budrieri venisse qui al Champions Pub per Fiorentina-Lecce, l’Erminia gli ha comunicato la sua volontà di sposarsi con Yannick, del quale alcuni carabinieri sovranisti hanno rilevato la vera età, 42 anni (come Kessie, ha commentato con arguzia un appuntato di Bisceglie), e quindi ha bisogno che Budrieri le conceda il divorzio. Poi lo ha sfidato: “Se invece vuoi davvero salvare il nostro matrimonio devi venire domani con me alla manifestazione delle Sardine in piazza Duomo”. La risposta di Budrieri è stata da maschio Alfa: “Col cazzo, c’è Napoli-Bologna”. Lui ha giustamente pensato che l’amore non è bello se non è litigarello, aggiungendo di essere disponibile a seguire una terapia di coppia. Ma soltanto dopo aver capito se Godin può essere considerato il nuovo Canuti.

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