Inter-Roma 0-0 (Voglia di uomo forte)

7 Dicembre 2019 di Gli amici di Budrieri

Caro direttore, dopo il pareggio dell’Inter con la Roma tutti noi pancia del paese, qui al Champions Pub, ci saremmo aspettati come minimo una Sua analisi tattica della sfida Conte-Fonseca ma ci rendiamo conto che Lei ormai ritenga di far parte dell’élite di questo paese. Non ci stupirebbe vederla sfilare con le sardine, mettere in guardia dal pericolo dell’uomo forte, esaltare il MES, spiegare l’utilità della plastic tax, proporre una Sua chiave di lettura per piazza Fontana, avere un’erezione al solo sentire la parola impeachment, commuoversi di fronte alle banalità di Guccini, lamentarsi perché nel 2019 non c’è il ponte di Sant’Ambrogio.

Invece qui nella trumpiana periferia Ovest, tagliata fuori dal modello Milano, piena di gente né ricca né povera, né buona né cattiva, né intelligente né stupida, continuiamo a seguire il calcio e ieri l’amico e maestro Budrieri lo ha fatto come al solito a San Siro, insieme al Gianni e al Walter, dopo il solito tardo pomeriggio a Figino in cui l’ex compagno di Leo Duarte nelle giovanili del Flamengo ha spompinato il Gianni, toccato il Walter e discusso animatamente con Budrieri: secondo Fernandinho Teixeira il più grande attaccante brasiliano della storia è stato Evair, del quale lui conserva tutti i gol in VHS, mentre Budrieri continua a pensare che sia stato Bugre.

Stamattina l’uomo che fece innamorare del tennis un giovane Edberg ha avuto una discussione con la moglie (l’Erminia si è fatta le trecce come Greta), ha provato a sfidare l’asse ghiacciata del suo cesso e poi al bar ha letto pigramente la Gazzetta sul bancone Sammontana, mentre Paolo-Wang scongelava per la quindicesima volta le piadine da proporre per pranzo, pensando a come shortare sul palladio. Per una volta non ha trovato molesti gli spacciatori maghrebini, che se ne stavano tranquilli nel loro angolo del videopoker a discutere di come Cristiano Ronaldo sia stato scippato del Pallone d’Oro e di come sempre abbia giocato in club che hanno combattuto il sistema.

Gli italiani del bar sono sempre quelli, ma va detto che non siamo Happel e Michels. Certo lui che con la maglia dell’Inter ha visto giocare Tramezzani e Di Sauro non può mettersi a discutere di calcio con chi pensa che l’Inter sia stata inventata da Zhang e Marotta. Così dopo avere gettato con rabbia a terra la Gazzetta che titola ‘L’Inter si scopre sprecona’ ci ha regalato le sue pagelle: “Handanovic 6,5: credo che l’unico pallone toccato sia stato un tiro di Zaniolo, mai impegnato. Godin 7,5: è quasi al massimo della forma, tiene tutti gli uno contro uno, non sbaglia un disimpegno ed è anche dignitoso con il pallone fra i piedi. De Vrij 6,5: bene nelle chiusure, visto che la Roma ha giocato con una sola punta avrebbe dovuto osare di più nello spezzare il pressing e aggiungersi al centrocampo. Skriniar 7: intenso, bravo, se la Roma pur giocando discretamente ha fatto solo mezzo tiro in porta il merito è anche suo. Candreva 4: male nei cross, male nei rientri, si è anche infortunato. Avere regalato Perisic una genialata. Lazaro 5: è tornato il pesce fuor d’acqua di inizio stagione, comunque il cambio di passo ce l’ha. Vecino 6: una grande occasione da gol, una prestazione sufficiente ma sempre senza i piedi del centrocampista. Brozovic 6: ha fatto il suo in una serata che non è stata la sua migliore e in un centrocampo che non è presentabile in Champions League. Borja Valero 6,5: Conte lo ha messo fuori posizione, come interno sinistro alto, per tenere Brozovic nel suo ruolo naturale, e lui ha fatto il suo con assist e giocate con i tempi giusti. Poi è chiaro che sembra una vecchia gloria, ma non è colpa sua. Asamoah 5: 20 minuti imbarazzanti, fossero stati 45 gli avrei dato 4, ha bisogno di tempo per tornare lui. Biraghi 4: buono giusto per le liste UEFA, davvero non presentabile ad alto livello. Dimarco è davvero peggio di lui? D’Ambrosio senza voto: speriamo di vederlo dal primo minuto su una delle due fasce, o con un colpo di scena a centrocampo. Lukaku 6: un gol sbagliato, più che una grande parata di Mirante, poi anticipato un sacco di volte da Smalling. Abbastanza vivo, ma fuori partita. Lautaro Martinez 5: frenetico e sempre per terra, ma è così anche nelle serate in cui gioca bene, quindi prendere o lasciare. Conte 6,5: Roma dominata nonostante le assenze, ma attaccanti fuori fase”.

Pagelle non molto meglio di quelle della Gazzetta, lo diciamo con tutto l’affetto e la stima per un uomo che ha sofferto molto. Anche venerdì, quando in Piazza Amati, davanti all’agenzia di scommesse chiusa 23 ore su 24, 6 giorni su 7, è stato picchiato da un ingegnere senegalese (a Dakar ingegneria è come la nostra scuola materna), compagno di corso di Yannick (litigarono dopo l’esame di Meccanica razionale), che lo ha accusato di essere un lettore di Zazzaroni e di fomentare un clima di odio attraverso i social network. Poco importa che Budrieri non abbia mai nemmeno sfiorato un computer o uno smartphone, oltre a non avere mai toccato il Corriere dello Sport. Ormai suo malgrado è diventato un’icona del sovranismo e del negazionismo climatico. E se l’uomo forte fosse lui?

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