Inter-Genoa 4-0 (Impeachment)

22 Dicembre 2019 di Gli amici di Budrieri

Egregio Direttore, dopo la vittoria dell’Inter sul Genoa ci saremmo aspettati un suo editoriale di fine anno sulla prima mezza stagione di Conte in neroazzurro, ma ci rendiamo conto di come Lei punti ormai decisamente a giocare in Serie A: il Suo pubblico attuale si emoziona per la sorte della Gregoretti, per le Sardine nere, per Nancy Pelosi che parla di impeachment e per Ilaria Cucchi, non certo per il primo gol in Serie A di Esposito.

Invece si continua a parlare di calcio qui nella trumpiana periferia Ovest, dove ci importa soltanto del ritorno di Ibra in Italia, dove nessuno conosce la differenza fra Haftar e Sarraj, dove nessuno avrà vantaggi o svantaggi dalla fusione Fiat-Peugeot, e dove ancora ci si chiede cosa sia il modello Milano di cui parlano i media: forse fighetti che pretendono di andare all’aperitivo in bici, passando davanti ad un grattacielo pieno di appartamenti invenduti e ad un’installazione del cazzo fotografata da fuoricorso pugliesi criptogay. Il dibattito è aperto.

Il nostro regalo di Natale lo riceviamo ogni giorno, Direttore, avendo la possibilità di abbeverarci alla fonte dell’amico e maestro Budrieri. Difficile che sia compreso dai maghrebini incollati all’angolo del videopoker con una colla Mapei, che da giorni stanno discutendo dell’altezza dello stacco di Cristiano Ronaldo contro la Sampdoria, un po’ in arabo e un po’ nello scarno italiano imparato dai giornalisti sportivi: Tizio parla già da leader, Caio dice che se ne esce soltanto lavorando duro, Sempronio ha gettato il cuore oltre l’ostacolo. Chissà cosa potranno capire delle pagelle di Budrieri, ma del resto nemmeno il 99% degli italiani è in grado di apprezzare un uomo che all’estero, dove come tutti sanno (lo dice anche Augias) vige la meritocrazia, sarebbe primo ministro.

Handanovic senza voto: ordinaria amministrazione, abbiamo una difesa forte ed il Genoa è una squadraccia a cui almeno Andreazzoli dava un senso. Thiago Motta gran giocatore, ma in panchina il solito pseudo-predestinato che fa sborrare preventivamente i giornalisti. Ancora due esoneri e poi è pronto per I Signori del Calcio. Skriniar 6,5: sarebbe una partita per osare, ma rimane sulle sue e lo fa bene, per quanto contro nessuno. Rimango dell’idea che abbia perso qualcosa e non è tutta colpa delle partite giocate sul centro-sinistra. De Vrij 7: ormai possiamo dirlo, è davvero il nuovo Bini. Testa alta, ma per fortuna non alla Giampaolo. Bastoni 6,5: qualche fallo di troppo, ma un piede da difensore moderno”.

Candreva 7: proprio il suo tipo di partita, senza doversi dannare nei ripiegamenti dribbla al momento giusto e fa anche il brasiliano di stocazzo. Nella Serie A di una volta, quella per uomini, sarebbe uscito in barella, triturato da Bogoni o Pasquale Bruno. In questa pagliacciata per nerd da Fantacalcio può invece giocare fino a 40 anni. Lazaro 4: un quarto d’ora da passante, quasi regalando un gol e non facendo niente di giusto. Sottoprodotto dell’operazione Lukaku e si vede. Vecino 6: sbaglia poco, costruisce poco, limita i soliti inserimenti. Borja Valero 7: il Matteoli spagnolo chiude con onore e lucidità la sua carriera nell’Inter. Sinceramente spero di vederlo ancora, ma fra guarigioni e mercato penso che Conte gli stringerà la mano e basta. Un gran professionista, come Toninho Cerezo. Gagliardini 7: la pochezza del Genoa lo fa sembrare l’erede di Gerrard, una delle sue migliori partite nell’Inter. Sensi 6: sembra molto condizionato dagli infortuni, se torna quello di prima della partita con la Juventus abbiamo qualche speranza. Biraghi 7: sapete che non lo ritengo da Inter, ma ha fatto bene tutto quel poco che gli si chiede. Dimarco 6,5: mi è sembrato pieno di voglia, avendolo visto negli anni passati mi domando perché non abbia mai avuto una chance”.

Esposito 6,5: avendo 17 anni gli manca forza, ma tecnica e personalità ci sono. Come proiezione non lo vedo fuoriclasse perché non ha veri colpi: ricordo che è un attaccante, non un salumiere. Ma potrebbe essere da Inter. Lukaku 6: ottima partita come attaccante puro, fosse Icardi gli avrei dato 8, ma non come Lukaku. Ha perso tanti palloni e sbagliato troppi passaggi facili. Cedere il rigore al ragazzino un bel gesto o un gesto paraculo per il popolo e il giornalista buoi? Rimane un ottimo acquisto, il più funzionale possibile al gioco di Conte. Conte 6,5: fra una lamentela e l’altra ha fatto un bel lavoro sulla personalità della squadra. Nella colonna degli sbagli segniamo i folli regali di Nainggolan e Perisic, da lui avallati, e l’incapacità di cambiare modulo quando è necessario per le assenze o le situazioni. Finora leggermente meglio di Spalletti”.

Non una grande analisi, lo diciamo con rispetto per un uomo spesso calunniato, forse anche perché stamattina Budrieri ha saputo che l’Erminia non trascorrerà il Natale con lui, per la prima volta nell’ultimo mezzo secolo. Con i soldi della liquidazione ATM di Budrieri, quelli che lui voleva investire in una borsa di studio per la zingara, la moglie ha infatti prenotato al Royal di Courmayeur fino al 6 gennaio, dove andrà con la madre Erminietta e con Yannick che è un grandissimo appassionato di snowboard e che già quando viveva in Senegal (alta borghesia di Dakar, dove il più ignorante è un ingegnere) aveva il mito di fonduta e genepy. D.J. John andrà qualche giorno in Puglia con Marilena, per presentarla ai parenti (circa 625, contando solo quelli entro il secondo grado), così il monumento vivente dell’ATM passerà il Natale al Champions Pub, che come quasi tutti i posti cinesi lavorerà, a guardare repliche su Sky insieme al Gianni e al Walter. Per il pomeriggio già prenotato, con una app, il pompino figinese dell’ex compagno di Duarte nel Flamengo, sperando che non sia triste per la vittoria del Liverpool.

Buon Natale, Direttore, a lei e ai suoi nuovi lettori: spero che torni a scrivere di calcio e che non si vergogni dei valori della piccola borghesia. Qui, dove non leggiamo i giornali, sappiamo tutti che l’impeachment di Trump è una cazzata e che l’Inter non vincerà questo scudetto.

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