Cristiano Ronaldo e il Pallone d’Oro sfigato

3 Dicembre 2019 di Indiscreto

Lionel Messi ha appena vinto il suo sesto Pallone d’Oro in carriera, Cristiano Ronaldo è fermo a cinque ma questo non toglie che sia stato insieme a Messi il giocatore più forte del mondo nell’ultimo decennio. Per questo la sua presenza al Gran Gala del Calcio è sembrata un po’ da sfigato, così come da sfigati è stata la scelta dell’Associazione Calciatori di organizzare la premiazione in contemporanea con quella di France Football.

Arrivare terzi dietro a Messi e Van Dijk, nella stagione peggiore della carriera e con un declino evidente ben oltre le statistiche (certificato in maniera netta dal presentarsi in campo con il cerchietto, come contro Sassuolo), non ci sembra un risultato da disprezzare. E stiamo in ogni caso parlando di un premio giornalistico, di gente che non può vedere tutte le partite nemmeno dei principali campionati, non del giudizio di Dio.

Il premio dell’Associazione Calciatori deriva invece dai voti dei calciatori stessi, ma non per questo è più credibile: la fama e la notorietà acquisite sul campo vengono conservate e non è che tutti i colleghi di Cristiano Ronaldo siano stati a pensare che pur giocando nella Juventus ha segnato nella scorsa stagione gli stessi gol su azione di Pavoletti, 6 meno di Zapata, 4 meno di Piatek, uno meno di Milik e Quagliarella.

Insomma, il complottismo che si usava per Totti, lui sì fenomeno che pagava la dimensione troppo locale, è difficile da applicare ad un fuoriclasse ipermediatizzato che gioca nella Juventus ed è sponsorizzato dalla Nike. Passi per chi deve attaccare l’asino dove vuole il padrone (e nemmeno fa notare che CR7 si è presentato a Milano in maniera indipendente rispetto alla delegazione della Juve), ma nemmeno Cristiano Ronaldo, professionista come nemmeno Toninho Cerezo, seriamente pensa di essere quello di due anni fa. Semmai, pensando a Belanov, Papin, Sammer e Cannavaro, incazzato dovrebbe essere Van Dijk che invece l’ha presa con stile.

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