Siamo fatti così, il ritorno

12 Novembre 2019 di Indiscreto

Siamo fatti così

Siamo fatti così è di nuovo fra noi. Perché si parla tanto dell’uscita su Netflix della serie animata Il était une fois… la Viem nota in Italia con il titolo, appunto, Siamo fatti così ripreso nella celebre sigla cantata da Cristina d’Avena?

Risposta: perché all’epoca le immagini della sigla originale non furono mostrate in Italia, ritraendo all’inizio un rapporto sessuale tra uomo e donna, per dire la verità piuttosto castigato (i due si abbracciano nudi e poi in volo, ma non si vede nulla di particolarmente scabroso), che dava poi vita a un maschietto, anche lui nudo ma comunque senza organi genitali in vista.

Sigla che invece compare completa su Netflix, per una serie divulgativa dedicata ai ragazzi, ma ricca di spunti anche per gli adulti nella sua semplicità e chiarezza di informazione, e strutturata per essere rapida e coinvolgente nel disegno e nella narrazione. In 26 episodi della durata di 25 minuti vengono esplorate quindi diverse tematiche legate al funzionamento del corpo umano. Il primo intitolato L’origine della vita e l’ultimo Le età dell’uomo.

Trasmesso in Italia dal 1989, Siamo fatti così mette di fronte buoni e cattivi, tra linfociti, globuli bianchi, globuli rossi, anticorpi, virus, sali minerali… e così via con protagonisti umani di varia età (i principali Pierrot, Pti, Grosso, Pierrette e Maestro) disegnati simpaticamente e con i propri alter ego nel corpo umano.

Tra gli episodi (il secondo, intitolato La nascita) anche uno dedicato ‘addirittura’ alla riproduzione. Con tanto di genitali maschili piuttosto castigati (si potrebbe discutere all’infinito perché pene e testicoli fanno tanta paura e non si possono mostrare mentre i seni delle donne sì) e spermatozoi robotici. Parlando di “coppia” (si badi bene non di marito e moglie, impensabile qualche tempo prima) e di “accoppiamento” dove “il maschio attraverso il pene introduce nella vagina della donna gli spermatozoi”.  

Cosa vogliamo dire con queste righe? La prima è che consigliamo a tutti la visione della serie, la seconda che a volte ci si vergogna di cose normali laddove ce ne sarebbero ben altre da non mostrare… E questo valeva ieri così come oggi.

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