Recensioni Amazon, c’è chi dice no

27 Novembre 2019 di Indiscreto

Tempo di Black Friday e di grandi domande del cittadino moderno: avete mai provato a parlare con qualcuno di Amazon, nelle vesti di venditori o in quella di clienti? Se lo avete fatto, saprete già che è impossibile, visto che non esiste nemmeno un call center identificabile. Tu lasci il tuo numero ed eventualmente ti richiamano. Insomma, funziona un po’ al contrario.

Ma è impossibile anche scrivere una mail generica, non necessariamente di protesta, perché tutti i nostri dubbi devono venire per forza incasellati in risposte preordinate. E solo alla fine, e solo per iscritto, si ha a volte una risposta scritta. Scritta in un modo non umano, peraltro.

Qualche settimana fa abbiamo ordinato su Amazon Prime cinque scatoloni per contenere vestiti e ce ne è arrivato solo uno pur avendoli pagati tutti e cinque (29,95 euro in totale). Peccato, perché li avevamo ordinati proprio perché avevamo l’urgenza di contribuire ad un trasloco il giorno dopo. Ingenuamente abbiamo tentato di scrivere ad Amazon chiedendo l’invio delle altre quattro, ma questa eventualità non era prevista.

L’articolo non era difettoso, l’unica scatola andava benissimo, e non era nemmeno incompleto in senso stretto visto che preso singolarmente andava bene: insomma, non era da restituire. Però era uno e non cinque. Mail e messaggi, anche in aree del sito di Amazon non strettamente connesse al nostro problema, e nessuna risposta. La vecchia scatola l’avevamo ormai usata e non potevamo più restituirla, con relativa perdita di tempo, sperando in una interpretazione a noi favorevole del concetto di ‘prodotto incompleto’. Insomma, alla fine Amazon o il venditore o tutti e due si sono tenuti i nostri soldi nonostante sia arrivato il 20% di quanto ordinato.

Abbiamo così osato l’inosabile, scrivere una recensione senza essere laudatori pagati da un’azienda o troll ricattatori. Questa la preview della recensione, prima della procedura di approvazione da parte di Amazon. Approvazione mai arrivata, come ci è stato comunicato dall’azienda di Jeff Bezos: “Grazie per aver inviato una recensione su Amazon. Dopo aver analizzato attentamente l’invio, abbiamo stabilito che la tua recensione non può essere pubblicata sul sito Web. Ti ringraziamo per il tempo dedicato e i commenti inviati“.

La morale non c’è, non stiamo parlando della fame nel mondo. Si è trattato di un semplice disservizio e potremmo citare almeno altri 50 casi in cui gli ordini fatti su Amazon ci sono arrivati nei tempi e con i contenuti giusti. Il problema è che a volte anche problemi semplicissimi non possono essere gestiti da una macchina o da uno schema domande-risposte preordinato, ma hanno bisogno dell’intervento umano, il classico studente sottopagato (così Amazon si tranquillizza e il suo cliente anche: il figlio ingegnere è precario, però lui può comprare 10 cavi scart al prezzo di 7) del call center. Che avrebbe risolto il problema in 10 secondi. Proveremo a lasciare il numero di telefono.

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