Lo schiaffo del Pireo

30 Novembre 2019 di Oscar Eleni

Oscar Eleni dalle miniere di sale della bella Hallstatt dove fanno anche un festival di lanterne, diverse dalle lucciole di chi vedeva troppi progressi nell’Armani dove in troppi giocano contro natura: non sono nati per difendere e al Pireo sono stati mangiati.

Lo sapeva Messina, lo temevamo tutti e adesso che dopo 11 giornate di Eurolega la squadra scivola verso l’ottavo posto la paura diventa enorme. Lo schiaffo del Pireo è stato durissimo. Un risveglio dalle illusioni. Tutti male, la difesa un piumino, l’attacco  bloccato dall’orco Milutinov che probabilmente farà del male anche ad Azzurra fremebonda nel preolimpico se dovesse giocare con la Serbia.

Gamberi sul lago salato,  palombari senza bombole  al porto del Pireo dove l’Olympiakos dei ribelli non fa più neppure il pienone. Leoni di coppa, in campionato si sono auto retrocessi e come ultimo sgarbo alla federazione matrigna hanno già fatto sapere che non daranno i loro giocatori alla nazionale per il preolimpico in Canada se ad allenarla sarà Rick Pitino riassunto dal Panathinaikos, uno dei grandi nella storia del basket, ma fra quei Capuleti e Montecchi di Grecia è guerra totale e per sempre.

Dicevamo di Milano. Avevamo detto che in regia c’era un vuoto se Rodriguez ha gambe pesanti, anche se il nostro caro Gamba ha visto progressi in Mack che, magari, difenderà meglio dello spagnolo, ci vuole poco, ma per il resto vede il gioco come una talpa. Sapevamo che senza Gudaitis il centro era davvero fragile con questo Tarczewski che si stupisce sempre quando gli fischiano fallo, mentre dovrebbe stupirsi quando non lo fanno tanto è fuori tempo.

Inutile chiedere perché Scola ogni tanto sente l’inverno, perché Micov non regge 40 minuti. Si sapeva e per questo sarebbe stato utile avere rinforzi perché White è inguardabile e gli italiani del gruppo non sono da corsa europea come si è visto mentre Della Valle faceva aria al passaggio di Spanoulis e di qualsiasi altro avesse la fortuna di giocargli contro.

Dura la strada, duro il cambiamento, ma noi continuiamo a credere che Messina troverà una soluzione anche se puntando molto sulla difesa è dura farcela visto che almeno la metà dei suoi giocatori considera la fatica difensiva non ideale per chi ama le farfalle e il dolce applauso. Entrare fra le otto è ancora possibile, ma attenti a prendere lucciole per lanterne come direbbero i tifosi del Barcellona dopo aver visto i blaugrana triturati dal CSKA, una delle due vincenti in trasferta del turno, l’altra è il Real Madrid, un lusso visti certi arbitri e Milano sembra davvero soffrire più di altre se chi dirige fischia ascoltando la tribuna e non il cervello.

Pagelle al Pireo: Rodriguez 5.5: Più fumo che arrosto – Roll 6: decente in quasi tutto – Micov 5.5: una notte con tanti incubi – Scola 4.5: le ha soltanto prese – Tarczewski 4: magari la sua fosse ferocia e non invece il capriccio dell’incompreso – Della Valle 4: una farfalla  che sbatteva contro ogni luce -Mack 5: sembra strano, ma non si evolve, si adegua – Biligha 5.5: dà tutto quello che ha. Non molto – Nedovic 5: anche per lui farfalle a colazione – White 3: in pochi secondi il massimo dei disastri. Capolavoro – Messina e il suo staff 5: tutto rifare? No, di certo, ma qualcosa non va e la squadra è sbilanciata, incompleta, sì, lo era anche quella delle belle partite al Forum, ma forse davanti aveva gente  più sbilanciata di quella bastonata  dal Khimki e messa sotto al Pireo.

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