La Juventus sta fallendo?

29 Novembre 2019 di Indiscreto

La Juventus è sull’orlo del fallimento? Sul campo sicuramente no, visto che viene da otto scudetti consecutivi e che in questo momento sembra la favorita per alzare la Champions League in corso. Fuori dal campo nemmeno, ma di sicuro i famosi 300 milioni di euro di aumento di capitale serviranno per circa la metà a sistemare pendenze del passato e del futuro prossimo, in una situazione ufficialmente definita di ‘tensione finanziaria’.

Lo dice la nota di sintesi relativa proprio all’aumento capitale, che invitiamo a leggere in forma integrale sul sito della Juventus (è anche scritta bene, 7 pagine in italiano e non in bilancese): “I proventi al netto delle spese derivanti dall’Aumento di Capitale sono pari a circa Euro 295,5 milioni in caso di integrale sottoscrizione. Circa la metà dei proventi netti saranno destinati a rimborsare debiti e finanziare impegni già assunti ovvero da assumere nei dodici mesi successivi alla Data della Nota di Sintesi (pari a Euro 148 milioni)“.

Chi metterà questi soldi dell’aumento di capitale? Gli Agnelli-Elkann di sicuro, per la loro quota: “In data 20 settembre 2019, l’azionista di maggioranza EXOR ha assunto l’impegno irrevocabile, non garantito, alla sottoscrizione della quota di propria spettanza dell’Aumento di Capitale (pari al 63,8% del capitale sociale di Juventus). In considerazione del fatto che l’ammontare complessivo dell’Aumento di Capitale è pari a Euro 299.911.355,04, la quota spettante a EXOR ammonta a circa Euro 191,2 milioni“.

Se gli altri soci (il secondo è il fondo britannico Lindsell Train) o i piccoli azionisti non dovessero sottoscrivere, è pronto un pool di banche: “In data 26 novembre 2019, l’Emittente ha sottoscritto con BNP Paribas, Goldman Sachs, Mediobanca e UniCredit Bank AG il Contratto di Underwriting, redatto secondo la prassi di mercato e retto dalla legge italiana, ai sensi del quale questi ultimi si sono impegnati, disgiuntamente tra loro e senza vincolo di solidarietà, a sottoscrivere le Nuove Azioni eventualmente rimaste inoptate al termine dell’Offerta in Borsa fino all’importo massimo complessivo di Euro 108,7 milioni, pari alla differenza tra il controvalore massimo complessivo dell’Aumento di Capitale e la quota spettante al socio di maggioranza EXOR, oggetto dell’Impegno di Sottoscrizione EXOR“. In altre parole, è realistico pensare che le banche entrino nella Juventus, almeno con una piccola quota.

Insomma, la situazione finanziaria della Juventus è negativa e nella nostra miseria l’avevamo scritto più di un mese fa (perdonate l’autocitazione, ma il sito è di nostra proprietà e nessuno ha l’autorità per impedirci queste cadute di stile), ed il metodo per risolverla è quello solito degli azionisti che ci mettono i soldi. Anche perché, come scrive la stessa Juventus, il parametro di liquidità è già adesso inferiore a quanto richiesto dal fair play finanziario, con tutto quel che ne consegue per le future sessioni di calciomercato.

Fra l’altro l’indebitamento finanziario netto al 30 settembre è salito a 573,9 milioni di euro, dai 463,5 del 30 giugno. Verrebbe voglia di chiudere al nostro salumiere: chi in un trimestre fa 110 milioni di nuovi debiti è un bravo amministratore? Certo chiunque avesse ereditato vari miliardi dal nonno o dal papà saprebbe prendere 25 giocatori forti indebitandosi e poi pagando i conti diventati insostenibili. Non tutti, e questa è la vera differenza degli Agnelli rispetto ad altri super-ricchi, invece vincono. Almeno fino a Chiasso e Mentone.

Share this article