Inter-Verona 2-1 (Abbattuto il Muro)

10 Novembre 2019 di Gli amici di Budrieri

Egregio Direttore, qui nella periferia Ovest di Milano del tutto indifferente al trentennale della caduta del Muro di Berlino aspettavamo con ansia un suo commento alla vittoria dell’Inter sul Verona. Ma purtroppo anche oggi è arrivata la conferma che Indiscreto è ormai scritto per intellettuali borghesi, gente che non chiederebbe la pena di morte nemmeno per uno che vuole truffare l’assicurazione e causa la morte di tre pompieri.

Quasi ci dispiace ricordarle che qui nella trumpiana via Novara, per niente turbata dalla discesa in campo di Bloomberg, si sta discutendo della vittoria strappata dalla squadra di Conte, seguita nel vecchio San Siro da Budrieri, dal Gianni e dal Walter, senza che alcuno di loro sentisse la necessità di acquistare la quarta maglia ufficiale da trasferta o di trascorrere tutta la giornata con la famiglia buttando al cesso 500 euro in merchandising asiatico. E poi lo sanno tutti che uno va allo stadio proprio per fuggire dalla famiglia.

Certo, a San Siro mancano almeno tre ipermercati, due centri massaggi, cento negozi monomarca con commesse pagate 800 euro al mese e anche il cinema multisala, ma del resto l’ultimo film in prima visione con Budrieri spettatore è stato Ben Hur. Quanto agli ipermercati, Budrieri sta ancora cercando di capire il futuro dei Simply nell’era Conad, mentre le marche non lo hanno mai interessato: roba per gente insicura e lui insicuro non è mai stato.

Nonostante la vittoria dell’Inter bisogna dire che stamattina l’unico uomo capace di guidare la 90/91 per un ventennio senza essere accoltellato da un maghrebino (record da asteriscare, come quelli della Germania Est: ai suoi tempi i maghrebini a Milano non c’erano) è stato molto calmo e controllato. Ha sfogliato la Gazzetta bisunta (Cairo le stampa già bisunte, questo il sospetto, forse per risparmiare) sul bancone Sammontana che non viene aperto per estrarre un gelato da quando nella Sammontana correva Argentin, senza nemmeno accorgersi degli spacciatori nordafricani che ormai vengono venduti come accessori delle macchine da videopoker.

Gente che negli ultimi giorni ha continuato a migliorare il proprio italiano grazie a giornalisti sportivi che propongono articoli come ‘Lokomotiva Juve’, ‘Sarrecord’ e ‘Le pepite del Pipita’: la padronanza della lingua sarà importante quando sgozzeranno in maniera halal quegli invertebrati italiani del Champions Pub, magari mentre discutono del ritorno di Ibra al Milan, dei problemi di Godin nella difesa a tre o del concetto di enganche secondo Adani e Buffa.

Certo che un uomo che ha visto giocare con la maglia neroazzurra Galvani e Rocco non può mettersi a discutere di calcio con chi pensa che l’Inter l’abbia inventata il fratello di Conte. Così dopo aver gettato a terra la Gazzetta presa dal bancone Sammontana che titola ‘Barella InContenibile’ ci ha finalmente regalato la sua analisi: “Ecco una partita giocata fisicamente per 90 minuti, con buona pace dei discorsi sulla stanchezza: a inizio novembre, poi. Non è che semplicemente non abbiamo la qualità media per giocare contro certe avversarie? Buona mossa di Conte quella di far giocare a De Vrij la palla più del solito, ha tolto pressione a Brozovic e permesso di creare occasioni che mai aveva creato, nemmeno contro una piccola. Salito molto di personalità Bastoni, non si è limitato al solito scarico di responsabilità, mi sto ricredendo su Lazaro anche se rimane non da Inter, Barella in un contesto italiano e contro il Verona è quasi un mini-Matthäus. Lukaku e Lautaro senza ispirazione e con i soliti limiti, ma hanno fatto le cose giuste e alla fine con queste squadracce avere un centroboa come Lukaku ti permette sempre di tenerle lì schiacciate. Grave avere riperso Sensi, se tutti stessero bene i soldi di gennaio li metterei su un vice-Lukaku, un Petagna, ma con Sensi incerto temo che li butteremo al cesso per qualche bollito di nome a centrocampo. Comunque a questo punto del campionato sarebbe stato impossibile per chiunque fare meglio di Conte”.

Un Budrieri molto sereno, quindi, che durante la sosta per le nazionali avrebbe intenzione di tornare a fare sesso con l’Erminia, magari dopo una bella cenetta al Calafuria o ai Gemelli Diversi, visto che stamattina la sua vestaglia azzurra di panno e le sue ciabatte De Fonseca con il pelo lo hanno eccitato in un modo che non ricordava da quando Grace Kelly si era detta disposta a lasciare tutto, famiglia e Principato di Monaco, per essere la sua schiava d’amore nel trilocale di via Novara. Però allora come oggi, e come Conte, Budrieri preferiva fare i punti contro le piccole.

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