Alfa Romeo MiTo e altre auto scomparse

11 Novembre 2019 di Furio Fedele

Alfa Romeo MiTo, Opel Karl, Ford B-Max, Nissan Note: cos’hanno in comune? Facile, si tratta di auto scomparse o in via di scomparsa dal mercato, ma da tenere secondo noi assolutamente in considerazione. In questi ultimi mesi sono infatti spariti così tanti modello di auto, anche di pregio, che fatichiamo a tenerne il conto.

Di sicuro la scomparsa è stata dovuta al mancato raggiungimento degli obiettivi di mercato, come ci dicono i dirigenti delle case citate (traduzione in italiano: hanno venduto poco). Ma anche alcune caratteristiche (le 2/3 porte troppo scomode, per dirne una) hanno influito sull’uscita dalla produzione di alcuni modelli. Nel momento dell’acquisto anche un dettaglio diventa decisivo per il sì/no.

Numerosi modelli non sono stati infatti sostituiti da alcun… erede. Anzi, il progetto spesso è stato definitivamente accantonato. E non perché le auto non fossero tecnicamente valide, ma perché se un modello non funziona in tempi relativamente (si parla in ogni caso di anni) brevi, generando un meccanismo di emulazione, non funzionerà mai. Quindi, dal nostro punto di vista di utilizzatori non modaioli, c’è la possibilità di fare ottimi affari sia sul nuovo che sull’usato.

Il fatto di non essere più prodotti e l’uscita dai listini deprezza notevolmente tutti i modelli in questione. Con effetti evidenti anche sul mercato dell’usato. Vediamo quindi quali potrebbero essere le occasioni per chi volesse risparmiare qualche migliaio di euro a parità di segmento e di fascia (originaria) di prezzo. L’elenco è ricco, intenso.

Il podio è dominato da tre grandi marchi. L’Alfa Romeo MiTo presentata a giugno 2008 è stata un modello in alcuni periodi molto apprezzato dal pubblico per la sua spiccata personalità. Gli aggiornamenti introdotti nel 2010 e 2014 e il restyling del 2016, che ha portato in dote qualche dettaglio estetico, nuovi equipaggiamenti e aggiornamenti meccanici però non hanno impedito l’addio previsto per la fine di quest’anno. Per rimanere nel mondo Fca, stop anche alla produzione della Punto che non sarà sostituita: si punterà sullo sviluppo della Fiat 500 Cross e CrossX.

Veniamo alla Volkswagen: la seconda reincarnazione del Maggiolino non ha avuto il successo che avrebbe voluto la casa di Wolfsburg. È ancora disponibile qualche esemplare (nuovo) cabrio a 27.000 euro circa, e in questo caso il mercato dell’usato è letteralmente impazzito. La notizia del «fine corsa» ha fatto schizzare in alto le quotazioni del mitico Beatle.

La quarta generazione della Audi A3 non prevede più la versione 2/3 porte. Si tratta di un modello che viene considerato troppo scomodo e poco commerciale (anche come usato) pur avendo un buon rapporto qualità prezzo….

La Opel ha eliminato ben 3 modelli in brevissimo tempo. La Karl non si è confermata degna erede (ha venduto nettamente al di sotto delle aspettative) dell’Agila che ha resistito sul mercato dal 2000 al 2014. La Adam è destinata a sparire dalla scena così come la convertibile Cascada, basata sulla precedente Astra TwinTop.

Anche la Bmw ha dovuto alzare bandiera bianca. La Serie 5 Gran Turismo era nata per rispondere alle esigenze di quegli acquirenti in cerca di tanto spazio che non volevano però optare per una familiare, senza rinunciare a lusso e comfort. Una carrozzeria alternativa che non ha avuto successo, al contrario dei buoni numeri portati dalla Serie 3 Gran Turismo.

Nonostante la griffe Mini, la Paceman non ha avuto un grande successo sul mercato non arrivando alla seconda generazione. A castigarla una sorella che ha avuto più appeal: il Countryman della stessa Mini. La rivoluzione totale della Citroen ha fatto molte vittime. Fra queste la C5 con carrozzeria berlina e station wagon, che è stata l’ammiraglia della casa francese per quasi 20 anni.

Anche la Ford non ha fatto sconti fra le mura di casa. Come successo alla C-Max, la Ford B-Max è stata tolta dal mercato. Anche in questo caso i SUV hanno stravinto contro le monovolume. Stesso discorso vale per la Grand C-Max, sorella a sette posti della C-Max. Le due serie B-Max e C-Max hanno visto ridursi drasticamente il numero di vendite, nonostante prezzi competitivi e motori efficienti.

All’ombra di due best seller come la Juke e la Qashqai, la Nissan Note non ha mai riscosso il successo sperato anche per la rapida ascesa della più piccola Micra. Inevitabile la scomparsa dai listini. Anche l’elegante Range Rover Evoque, il modello del marchio britannico più venduto in assoluto, ha fatto flop. Si tratta della versione Coupé caratterizzata dalle 3 porte. Ma l’adeguamento e l’ottimizzazione dei listini ha fatto vittime a tutto i livelli. Infatti Seat Ibiza ha congedato la variante familiare che aveva un bagagliaio della capacità di 430 litri.

Ribadiamo: certe scelte sono state generate dal dilagare dei SUV, più che da cattivi modelli in senso stretto. In tal senso l’Avensis ha dovuto abbandonare i listini Toyota. Anche l’Infinity Q50 Hybrid, presentato al Salone di Shanghai 2013, ha dato recentemente forfait. La giapponese, spinta da un motore elettrico e dal V6 da 3.5 litri Nissan, avrà nuove sembianze con le rinnovate tecnologie ibride e elettriche sulle sorelle Q60 e Q70.

Quale morale trarre da tutto questo? La fortuna di un modello non dipende tanto dal marchio o dalle caratteristiche tecniche da lettori di Quattroruote, ma dal capitare nel momento giusto cavalcando la moda giusta. Oggi anche i non SUV riprendono concetti del SUV o vengono proposti per utilizzi quasi da SUV, quindi le case automobilistiche hanno un’idea chiara della direzione.

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