Volkswagen Golf 8, l’auto di una vita

26 Ottobre 2019 di Indiscreto

L’ottava serie della Golf è da poco stata presentata ed i dettagli tecnici potete trovarli ovunque, a partire dal sito della Volkswagen. Le nostre prime impressioni sono state positive, anche se i problemi di un’auto li scopri soltanto guidandola in differenti situazioni. Ma non è questo che volevamo dire, bensì che la Golf è arrivata a 45 anni di età e rimane il modello con cui il popolo, non soltanto noi che abbiamo guidato ogni giorno Golf per 16 anni, identifica la Volkswagen.

Inutile ricordare che Volkswagen, fondata nel 1937 dal sindacato unico nazista, significa proprio ‘Auto del popolo’: un’idea di Hitler, ovviamente, ma messa in pratica da Ferdinand Porsche che qualche anno prima aveva fondato l’azienda che ancora oggi porta il suo nome. Porsche insieme a Erwin Komenda (fondatore di Auto Union, oggi Audi) fu per così dire sollecitato a collaborare a questa grande idea di auto per tutti e nel 1938 dal loro genio nacque così la prima versione del Maggiolino.

Ma tornando alla Golf e quindi alla Golf 8, la domanda principale è la seguente: qual è il pubblico della Golf oggi? A nostro modesto parere di appassionati, la Golf ha smesso di essere una macchina popolare dalla quarta serie, quindi dal 1997, ai giorni nostri, e non soltanto per il prezzo visto che fra l’altro la quarta serie ha incrociato la nascita dell’euro. Però è rimasta emotivamente un’auto per persone giovani, o peggio ancora giovanili, di ceto sociale medio con qualche ambizione di miglioramento.

La prima serie, quella disegnata da Giorgetto Giugiaro, è la Germania Occidentale anni Settanta-inizio Ottanta sintetizzata in una macchina: non è rimasta soltanto nel nostro cuore visto che l’altro giorno a Wolfsburg al designer piemontese è stata tributata un’ovazione, con gli applausi anche di Joachim Löw. Va ricordato che quasi tutte le industrie automobilistiche europee a inizio Settanta stavano fallendo, fra crisi dei consumi e iper-sindacalizzazione, e che la Golf di Giugiaro salvò la Volkswagen, permettendole di arrivare in buona salute ai giorni nostri.

Un’auto che non era rivoluzionaria, ma che riprendeva in chiave popolare concetti copiati qua e là (anche dalla 128 FIAT, quasi dichiaratamente). Ma al di là degli aspetti tecnici, dalla trazione anteriore alla distribuzione con albero a camme in testa, fin da subito (e questo vale per quasi tutte le otto serie) la Golf ha avuto una connotazione anche sportiva che un po’ le è rimasta. Un’auto che ancora trasmette qualcosa, anche se noi siamo dopati da 45 anni di automobiline e Golf vere.

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