L’ultimo Battiato

16 Ottobre 2019 di Paolo Morati

Franco Battiato da chi come noi era ragazzino negli anni Ottanta è stato fondamentalmente scoperto nel 1981 con l’album da record La Voce del Padrone. Ci ricordiamo ancora la sua esibizione in occasione del Festival di St. Vincent con Bandiera Bianca, affascinati dalla musica non cogliendone ancora i significati.

Un disco che segnò quella che viene volgarmente definita la svolta pop di Battiato, poi rientrato nei binari della ricerca musicale, spirituale e filosofica, proseguita ancora con insistenza infischiandosene di mode e ricette di successo.

Ne parliamo perché nei prossimi giorni esce un suo nuovo disco, che in realtà è un live registrato con la Royal Philharmonic Concert Orchestra nel 2017, intitolato Torneremo ancora e contenente l’omonimo brano scritto con Juri Camisasca. Una canzone che stando alle parole del suo manager Franz Cattini potrebbe anche essere l’ultima, avendo dichiarato che “non c’è più nulla nei cassetti”.

Tanti ne stanno scrivendo in queste ore, analizzando fotogramma dopo fotogramma il video di presentazione, ma qui su Indiscreto ci piace discutere di musica e di quel poco che abbiamo potuto ascoltare con le nostre orecchie. In Torneremo ancora la voce di Battiato appare ancora capace di emozionare, questa volta nella sua fragilità che evidentemente traspare (registrata un paio di anni fa come guida per il provino del brano proposto ad Andrea Bocelli), e che è già per questo paradossalmente un valore in un’epoca dove il freddo perfezionismo e la fruizione istantanea mettono da parte il contenuto.

Una composizione che appare dalle atmosfere più simili a L’oceano di silenzio che a Centro di gravità permanente, due specchi di una stessa anima che fanno di Franco Battiato un artista capace di comunicare da sempre il profondo dell’esistenza, anche con tutti i meravigliosi azzardi delle avanguardie sonore negli anni Settanta.

Un uomo decisivo e riconoscibile nelle collaborazioni con altri grandi nomi, da Alice a Milva, passando per Giuni Russo. Senza dimenticare il fondamentale abbraccio con Giusto Pio, scomparso un paio di anni fa. Tutto questo per dire che Battiato in realtà non è tornato semplicemente perché non se n’è mai andato. E non se ne andrà mai.

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