Lazaro non è da Inter

21 Ottobre 2019 di Gli amici di Budrieri

Oggetto della mail: Sassuolo-Inter 3-4. Egregio Direttore, qui nella via Novara che sta per essere riqualificata dai progetti di Antonello e Scaroni ci aspettavamo un editoriale sull’Inter, ma comprendiamo le sue legittime ambizioni di carriera. Del resto il target di Indiscreto è ormai cambiato, adesso è una nicchia di livello socio-economico elevatissimo che vuole leggere di cinema, musica, politica internazionale, balletto, dressage, garantismo, cooperazione.

Qui nella trumpiana via via Novara continuiamo invece a seguire il campionato di Serie A, nonostante l’abbia già vinto la Juventus per la gioia dei giornalisti e e dei maghrebini che anche in questo momento sono all’angolo del videopoker urlandoci contro frasi minacciose (così le interpretiamo, ma forse come Bergoglio dicono solo ”Islam religione di pace”) in arabo, miste a suoni gutturali e a qualcosa in italiese, lingua appresa dai giornalisti sportivi: “Non volontarietà di De Ligt, naming rights, prescritti, Giorgina impegnata nella beneficenza, Guido Rossi, Gagg, Kalou, togliere stella di Conte, Pallone d’Oro scippato a CR7, fatturato, 300 milioni di aumento di capitale per rimanere stabilmente nei top club europei”.

Quelle risorse della nostra economia, da tenersi strette perché terranno a galla l’INPS (quando gli spacciatori pagheranno i contributi, chiaramente), leggono analisi che nemmeno possono essere paragonate, per arguzia e profondità, a a quelle dell’amico e maestro Budrieri: “Come al solito un lieve calo fisico spegne la luce, in una squadra dove solo Brozvic sa gestire il pallone è logico. Per un tempo comunque si è visto il miglior Lautaro Martinez di sempre, con Lukaku che ha fatto bene il gregarione. Il resto accettabile: la difesa ha retto quando il centrocampo è crollato e in quei pochi minuti Lazaro ha dimostrato perché ha finora giocato così poco. Che non fosse da Inter lo sapevamo, che fosse un pacco di queste proporzioni invece no. La sua unica qualità, si fa per dire, è avere lo stesso procuratore di Lukaku e Conte. Detto questo, l’Inter di Conte ha sempre una sua logica e le partite contro queste avversarie modeste cerca sempre di non subirle, fino a quando ha fiato. Quando il fiato finisce si arriva subito alle barricate e ai palloni spazzati, anche contro il Sassuolo”.

Queste le parole dell’unico guidatore nella storia della 90-91 a non avere mai avuto problemi con un extracomunitario, anche perché quando il filobus lo guidava lui gli stranieri erano considerati quelli di Modena e Vercelli. Onore comunque al futuro suocero di D.J. John (che una settimana fa ha per la prima volta in vita sua concluso la Deejay Ten, indossando una maglietta con scritte fortemente critiche nei confronti di Linus), che sta meditando sulle parole che gli ha detto l’Erminia sabato pomeriggio, mentre lui stava scendendo al Champions Pub per godersi Napoli-Verona: “Sei uno sfigato di merda, uno che in vita sua ha soltanto guardato partite di calcio. Non mi farei scopare da te nemmeno se ti mettessi la maschera di Trudeau”. Parole che sicuramente vanno analizzate a un secondo livello, un matrimonio felice è fatto anche di queste piccole scaramucce.

Non le rubiamo altro tempo, Direttore: si ricordi soltanto che lei sarà sempre di periferia, come il sardo di Andria che ha improvvisamente smesso di parlare del progetto Giampaolo e adesso comincia a vedere la mano di Pioli.

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