Kipchoge e il record buffonata

12 Ottobre 2019 di Indiscreto

Eliud Kipchoge era già uno dei più grandi atleti di tutti i tempi e non aveva bisogno di correre a Vienna una finta maratona sotto le due ore, 1h59’40”, per dimostrarlo. Una buffonata, sia pure di altissimo livello. Certo i soldi della Ineos fanno comodo, ma al di là del guadagno non si capisce la logica di correre una maratona in condizioni che non consentono l’omologabilità del record. Come correre i 100 metri con 5 metri al secondo di vento alle spalle, oppure in discesa.

Va detto che le condizioni al Prater di Vienna erano buone ma non ideali, vista l’umidità, e che quindi ciò che ha fatto il campione olimpico è comunque sovrumano. La vera differenza rispetto a una maratona dal percorso da record, come potrebbero essere Berlino (gli ultimi sette record mondiali di maratona, compreso quello ‘vero’ di Kipchoge, sono stati realizzati lì) o Rotterdam, l’hanno fatta le lepri. Sia quelle dall’inizio con Kipchoge (sei), sia quelle subentrate lungo il percorso: in totale 35 atleti, molti dei quali campioni (per un tratto anche Matt Centrowitz, oro a Rio nei 1500 metri, e i fratelli Ingebritsen). E sempre con un raggio laser a dettare il giusto passo. Fra i consulenti di Kipchoge da segnalare anche un medico della Nike, azienda non esattamente in buona luce in questi giorni.

Questi i passaggi, piuttosto regolari e senza strappi: 28’20” ai 10 chilometri, 56’47” ai 20, 1h25’11” ai 30, 1h53’36” ai 40, fino all’1h59’40” finale. Che serve a noi per fare un titolo e raccontare una storia, ma non aggiunge niente alla storia dell’atletica. Ecco, il miglio di Bannister o l’8,90 di Beamon, per non dire degli 800 di Rudisha a Londra 2012 (serata di atletica più bella della nostra vita, fra quelle apprezzate dal vivo) lasciamoli stare. Poi ci sta che una grande azienda chimica voglia ripulirsi la coscienza, che un campionissimo (la sua storia è iniziata ventenne con il bronzo nei 5000 ai Giochi di Atene) voglia monetizzare, che i media generalisti leggano le agenzie che parlano di record mondiale e non capiscano. Però è stata una buffonata, ad uso di chi non comprende la differenza fra un gol pazzesco di Cristiano Ronaldo fatto in allenamento e uno dello stesso CR7 (perché la dimensione del keniano è questa) in una partita.

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