Inter-Borussia Dortmund 2-0

24 Ottobre 2019 di Gli amici di Budrieri

Gentilissimo Direttore, qui nella periferia Ovest che non è preoccupata per la lotta all’evasione fiscale (a parte i cinesi nessuno qui fa un cazzo, nemmeno in nero) attendevano un suo editoriale sulla prima vittoria dell’Inter in questa Champions League, ma ormai Indiscreto è diventato un misto fra il New Yorker e Le Monde.

Qui nella trumpiana via Novara, mentre ci interroghiamo sul futuro del Simply acquisito dalla Conad, continuiamo invece a seguire il calcio. Sia pure senza abbonamenti a Sky, Dazn, eccetera, grazie ad un apparecchio cinese che Ping asserisce di avere acquistato nel suo ultimo viaggio a Nanchino (ma non è mai uscito dall’Italia in vita sua, tranne una volta in cui è andato a troie in un night di Lugano-Paradiso) in uno dei negozi del vecchio Zhang.

Ovviamente l’amico e maestro Budrieri ieri era a San Siro, con il Gianni e il Walter, così al di là del piacere del calcio dal vivo ha potuto evitare il dispiacere di ascoltare i maghrebini asserragliati nell’angolo del videopoker, che oltre a suoni gutturali facevano uscire dalle loro bocche quelle poche parole in italiano che conoscono oltre a quelle necessarie per lo spaccio, purtroppo per loro apprese dai giornalisti sportivi: ”Dybala l’arma in più di Sarri, Ibra sogna di tornare in Italia, Pioli ha fatto rinascere Calhanoglu, Lukaku fa un lavoro importante per la squadra”. Futuri elettori di una sinistra allargata e plurale, che depenalizzi il salto del tornello in metropolitana.

Per fortuna stamattina Budrieri, dopo essersi rifiutato anche solo di sfiorare la Gazzetta sul bancone della Sammontana che titolava ‘Inter Oktobefest’, ci ha regalato le sue impressioni sulla partita: “Inter prevedibile, senza Sensi prevedibilissima e attaccata solo alla classe di Brozovic: non so perché giochi da noi e non nel Real Madrid. Per fortuna il Borussia Dortmund ha giocato sottoritmo, rispetto a quanto aveva fatto nelle prime due partite di Champions, così abbiamo tenuto botta fino alla fine e vinto anche bene. Lukaku impresentabile come punta ma anche come gregario, comunque coraggioso Conte a toglierlo per mettere Esposito: una mossa che ci ha consentito almeno di fare qualche contropiede. Brozovic, Handanovic e soprattutto De Vrij i migliori, gli altri hanno fatto la loro parte con i loro limiti. Peggio del solito Asamoah, che vedo in declino ma sempre meglio di Biraghi. Essere usciti vivi da una partita così equilibrata, anche se mi dicono che la Gazzetta ha dato 7,5 all’Inter e 5 al Dortmund, è un bel segno. Non sono un tifoso di Conte e in generale degli allenatori-fenomeni, ma questa partita Spalletti non l’avrebbe portata a casa”.

Queste, caro Direttore, le parole dell’uomo per il quale Jackie Kennedy stava per lasciare il marito: poi come tutti sanno cambiò idea, perché le avevano riferito che il giovane Budrieri non era portato per la monogamia, ma questa è un’altra storia. Onore comunque a un uomo che ha avuto una vita intensa, anche se sta ancora meditando sulle parole che gli ha detto l’Erminia martedì pomeriggio, mentre in casa sprofondato nel divano tarmato coperto da un copridivano ugualmente tarmato stava guardando sul 20 di Mediaset Bruges-PSG di Youth League: “Sei un fascista, sovranista e razzista, oltre che contro gli accordi di Parigi sul clima. Non mi farei toccare da te nemmeno se tu fossi affascinante come Gozi o Chef Rubio: come puoi pensare che Marilena sia tua figlia se in mezzo secolo non abbiamo mai scopato?”.

In realtà Budrieri ricorda nitidamente un episodio di petting spinto avvenuto dopo un Inter-Groningen del 1983, con una decente erezione raggiunta pensando alla manita di Bagni, ma lì effettivamente Marilena aveva già ormai 10 anni. Non le rubo il suo prezioso tempo, Direttore. Si ricordi che si può uscire dalla periferia, ma che la periferia non esce mai da noi.

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