Festa dei nonni, merito di Berlusconi

2 Ottobre 2019 di Indiscreto

La festa dei nonni, come al solito il 2 ottobre, dovrebbe essere celebrata soprattutto da chi li usa come babysitter e vissuta come lutto da chi dei nonni paga soprattutto la pensione, che in alcuni casi viene percepita dai 55 anni di età. Poi è chiaro che in molti casi il welfare familiare compensa la sfortuna generazionale dei giovani, ma bisognerebbe poter scegliere. Comunque sia, perché la festa dei nonni è il 2 ottobre?

Intanto bisogna dire che il 2 ottobre è una data soltanto italiana, perché in ogni nazione la festa dei nonni, quando esiste, ha sue date: negli Stati Uniti la prima domenica dopo il Labor Day (la festa dei lavoratori, il primo lunedì di settembre), ad esempio. Una tradizione da noi abbastanza recente, che ha un fondamento nella religione cattolica ma che è stata istituzionalizzata (addirittura con una legge) soltanto nel 2005, in pieno governo Berlusconi III.

Il fondamento cattolico consiste nel fatto che il 2 ottobre la Chiesa ricordi gli angeli custodi: che non sono un’invenzione di Hollywood, ma parte integrante della tradizione cristiana (e anche islamica). Di angeli ha parlato spesso addirittura anche Papa Francesco, in una delle sue rare incursioni nel territorio del sacro (è evidente che la religione, in particolare la sua, lo annoia).

Però se il 2 ottobre in Italia è la festa dei nonni il merito, si fa per dire, è soprattutto di Silvio Berlusconi, che nel 2004 rimase incuriosito da un’iniziativa analoga della Regione Lombardia (proprio per il 2 ottobre) e spinse per riproporla su scala nazionale, superando l’opposizione di chi la voleva il 26 luglio, festa di Sant’Anna e San Gioacchino, nonni di Gesù in quanto genitori della Madonna. Il tema non era poi così divisivo e la legge passò in scioltezza.

Share this article