Beyond Meat, vita dopo la carne

25 Ottobre 2019 di Indiscreto

Mille volte avevamo sentito parlare di Beyond Meat, la post carne, e finalmente l’abbiamo provata. La si trova anche in alcuni supermercati, ma noi l’abbiamo conosciuta da Ham Holy Burger, nella via Marghera dove abbiamo passato tanti sabato pomeriggio adolescenziali con tappe fisse Sport Ok e Bonaparte Dischi (entrambi spariti da decenni). Giudizio? Eccezionale, il miglior hamburger vegetariano mai mangiato.

Beyond Meat parte da lontano, dieci anni fa, ovviamente in California e ovviamente con fondatori genio (fra i primi finanziatori Bill Gates e Biz Stone, uno dei fondatori di Twitter), che hanno creduto nel progetto di Ethan Brown.

Progetto basato su un’idea semplicissima e quindi geniale: un hamburger vegetariano ma non per vegetariani, bensì per tutti. Un hamburger che si facesse scegliere non solo per motivi etici (i nostri) o salutistici (mai importato niente), ma perché buono come gli altri, anzi più degli altri. Psicologia elementare: lo stimolo vale più della minaccia.

Così le sostanze vegetali (soprattutto piselli) usate come base del Beyond Burger sono state trattate in un modo che fosse attento anche alla forma: dal punto di vista estetico è infatti impossibile distinguerlo da un hamburger normale, anche per l’effetto sangue ottenuto lavorando sul succo di barbabietola. C’è anche la sostanza ed è quella di un sapore che non c’entra niente con quello degli altri mille veggieburger provati ovunque: tristi panetti di soia o tofu insaporiti con mille additivi e spezie, più quantità intollerabili di cipolla tritata. Va detto che in questo posto il veggieburger era già buono, ma il Beyond Meat l’ha portato in una nuova dimensione.

Il prezzo è di pochissimo superiore a quello degli hamburger normali, a parità di tutto il resto, ma vale la pena pagarlo. Anche solo per provare, qualche volta. Secondo l’ideologia riformista che la perfezione non esista, ma che uccidendo 17 animali invece di 20 faccia del bene un po’ a tutti (così come buttando per terra 45 mozziconi di sigarette invece di 80) e quindi in definitiva anche a noi. Non è un caso che Beyond Meat abbia, soprattutto negli Stati Uniti, altri concorrenti con investitori di grande spessore.

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