Arrestato ultras Napoli, il colpevole perfetto

18 Ottobre 2019 di Indiscreto

Il tifoso napoletano che lo scorso 26 dicembre, poco prima di Inter-Napoli, avrebbe investito e ucciso Daniele Belardinelli, è stato arrestato a quasi dieci mesi dai fatti. Usiamo il condizionale perché la vicenda rimane poco chiara, così come le successive indagini a due velocità: a Milano con velocità da FBI, arresti e alcune vite rovinate, a Napoli con ritmi da doganieri messicani e un garantismo che avrebbe imbarazzato il Foglio.

Si sta parlando di un crimine, lo abbiamo già scritto e lo ribadiamo, avvenuto a pochi metri da una questura della estrema periferia ovest di Milano (quella dove abbiamo fatto il passaporto, per dire), in una zona piena di telecamere per la sicurezza di ogni tipo e anche di autovelox. Al di là delle responsabilità penali, l’auto sarebbe stata da ritrovare già il 27 dicembre.

L’ultras napoletano arrestato è per molti versi un colpevole perfetto: precedenti per furto, ricettazione e truffa. E poi, tanto per gradire, post su Facebook inneggianti a Raffaele Cutolo e un lavoro ‘onesto’, quello di impresario di pompe funebri, considerato ad altissimo rischio di rapporti con la malavita, non solo a Napoli.

Questa la ricostruzione della Digos: l’ultras napoletano nella confusione generale (erano in corso scontri a due chilometri da San Siro perché un centinaio di ultras interisti aveva aspettato al varco quelli rivali) al volante della sua auto avrebbe accelerato volontariamente, puntando un gruppo di interisti e ammazzando Belardinelli, ultras del Varese gemellato con la Curva Nord nerazzurra. Che negli ultimi mesi proprio, in seguito all’omicidio e ai vari arresti, ha cambiato gruppo dirigente diventando in un certo senso più aziendalista.

Vicenda da seguire con attenzione, per il il momento non facciamo previsioni. Ma che di sicuro è stata usata dagli addetti ai lavori del calcio come uno dei tanti pretesti per cancellare il Boxing Day all’italiana, che aveva avuto ottimi ascolti televisivi e buon riscontro di pubblico allo stadio. Che un ultras ammazzi un altro ultras non ci sorprende, così come che a tanti non piaccia lavorare mentre la maggioranza è in ferie.

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