Pareggiano Marotta e Wanda, perde Icardi
3 Settembre 2019
di Stefano Olivari
Mauro Icardi ha firmato con il Paris Saint Germain un contratto quinquennale, che diventerà valido oltre il 2020 se il club gestito a livello sportivo da Leonardo lo riscatterà pagando 70 milioni di euro all’Inter. Si chiude così, all’ultimo giorno di mercato, e decisamente a sorpresa, il caso calcistico dell’estate. Che come tutti i casi calcistici non è solo calcio ed è per questo che interessa in maniera trasversale. Di seguito i nostri sindacabili giudizi sugli attori protagonisti di una storia probabilmente, ma non sicuramente, finita. Chi ha vinto?
Secondo noi nessuno, però il pareggio strappato nel finale da Beppe Marotta è di quelli che fanno tirare un sospiro di sollievo. L’amministratore delegato dell’Inter è uscito con un colpo da maestro da un tunnel in cui lui stesso si era infilato, cioè l’aver trasformato una cessione in una battaglia di principio, oltretutto con uno che per orgoglio era (e rimane) disposto ad andare contro i propri interessi.
Nel luglio 2020 rischia di ritrovarsi nella stessa situazione, se il PSG non riscatterà Icardi, ma questa eventualità è remota: 70 milioni per un attaccante di questo livello, se tornerà simile all’Icardi di prima, oltretutto con la vetrina della Champions, nel mercato di oggi è dal punto di vista del PSG un affare. Rivedere Icardi all’Inter in futuro sembra oggi fantacalcio.
Per adesso l’Inter risparmia parte dell’ingaggio e non incassa niente, così come niente ha incassato da Nainggolan al Cagliari (anzi, si continua a pagargli parte dell’ingaggio) e soltanto 5 milioni dal Bayern per il prestito di Perisic (con i tedeschi che potrebbero anche non riscattarlo, così come il PSG con Icardi). Non proprio capolavori finanziari, diremmo noi e il nostro salumiere, mentre nella logica del commercialista CEPU basta coprire l’ammortamento (con Nainggolan non è successo nemmeno questo, peraltro) per scendere in piazza a sbandierare. Ma restringendo il discorso a Icardi e agli aspetti calcistici, Marotta ne è uscito bene e senza rinforzare la Juventus, che comunque non era più in grado più di mettere in piedi un’operazione del genere.
Possiamo parlare di pareggio anche per Wanda Nara, che da qualche settimana aveva sposato la linea della trattativa: non esulta all’idea di lasciare Milano (allo studio un anno di pendolarismo familiare, in attesa del riscatto), ma ha sempre ritenuto onorevole una trasferimento da Champions League: non era contraria a Napoli, scenario però boicottato dall’Inter (mai rinforzare la concorrenza), ha capito prima di suo marito che la Juventus era impraticabile, si è fatta andare bene Parigi.
A dirla tutta, negli ultimi giorni ha sofferto più di Icardi il pressing dell’Inter e i messaggi non solo degli ultras (la cui genuinità andrebbe asteriscata) ma anche di gran parte dei tifosi normali, diventati senza un vero perché anti-icardiani. Forse nella vita quotidiana subiscono mille vessazioni per 2.000 euro al mese, quindi detestano uno che si ribella perché se lo può permettere. Follower conquistati dagli scarti del Manchester United e da un 3-5-2 alla Trapattoni…
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