Malagò senza biglietti omaggio all’Olimpico

29 Agosto 2019 di Indiscreto

Il CONI non ha in pratica più biglietti omaggio per le partite dell’Olimpico: Roma, Lazio, Nazionale. Tutto il mondo, almeno quello romano, se ne è accorto durante Roma-Genoa, quando uno stizzito Giovanni Malagò ha visto la partita nei posti di Sky insieme a Walter Veltroni ed Enrico Vanzina e non nei pochissimi (venti) rimasti assegnati al CONI.

Che oltre a gran parte dei finanziamenti statali da erogare alle federazioni, rimasti immutati ma adesso di competenza (368 su 410 milioni di euro totali) di Sport & Salute, ha perso anche questi miseri segni del potere. Secondo la Gazzetta dello Sport (articolo di Alessandro Catapano) si trattava di circa 500 biglietti omaggio per ogni partita, fra tribuna d’onore e altri posti, secondo altre fonti (fra cui alcuni beneficiari) quasi mille: una situazione che il romano Lotito dà per scontata, ma che ha sempre invece mandato fuori di testa l’ammerregano Pallotta.

Intendiamoci: i biglietti omaggio dell’Olimpico non sono affatto stati aboliti, semplicemente li distribuirà Sport & Salute e l’unica novità sarà una loro diminuzione, anche se non è chiaro in quali termini. Comunque anche da questi piccoli simboli si vede la fine di un mondo, con il CONI che torna ad occuparsi di ciò di cui si deve occupare, cioè della preparazione olimpica e non sarebbe poco). Come accade nel mitico modello inglese, con buona pace dei titoli cialtroni del genere ‘Ci tolgono le Olimpiadi’, che giustamente non hanno avuto un seguito.

Nemmeno la centesima intervista consecutiva sulla politica sportiva, di quelle illeggibili ma che fanno sentire importante il giornalista, può far dimenticare che Malagò su sei federazioni di sport ‘veri’ (non si offendano gli altri) ne ha contro cinque (calcio, pallacanestro, tennis, nuoto e pallavolo). Insomma, il capo dello sport italiano che ha contro quasi tutto lo sport italiano che conta. Con i dirigenti degli altri sport che non potranno nemmeno più regalare i biglietti di Roma-Juventus ad amici e amanti.

Magari il ritorno in sella del meno ostile PD se non addirittura di Renzi, amanti dei carrozzoni statali (ma anche Sport & Salute lo è, soltanto che dipende dal Ministero dell’Economia), cambierà le carte in tavola. Senza che nessuno riesca a spiegare perché Veltroni e altri 500 come minimo benestanti non possano pagarsi il biglietto.

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