La fine di Icardi all’Inter

28 Agosto 2019 di Claudio De Carli

Marotta presto incontrerà Icardi per proporgli il prolungamento del contratto con l’Inter. Non è ciò che accadrà nei prossimi giorni, dopo l’incontro fra Steven Zhang, Marotta e Icardi avvenuto ieri alla Pinetina, ma ciò che un po’ tutti abbiamo scritto il 17 dicembre dell’anno scorso, dopo la vittoria sull’Udinese a San Siro.

Con Icardi autore del rigore decisivo con un cucchiaio e riempito di complimenti da Spalletti per il numero enorme di palloni toccati (44), quasi tutti per fare da sponda ai compagni. Un Icardi nuovo e in evoluzione, abbiamo scritto anche questo. Passi per i giornali e i giornalisti che durano quei pochi minuti prima di essere gettati via, ma la pensava così anche Marotta che infatti solo qualche mese prima da dirigente della Juventus aveva offerto agli Zhang 50 milioni più Higuain, ricevendo un no netto.

Qualche giorno dopo quell’Inter-Udinese Piero Ausilio ricevette dalle mani di Marotta il premio di direttore sportivo dell’anno e in quell’occasione parlarono di Icardi come del giocatore fondamentale per l’Inter del futuro. Un’Inter che nella testa di Marotta già aveva Conte come allenatore della rifondazione. I problemi sono nati, ufficialmente, a gennaio, quando Wanda ha parlato del rinnovo del contratto. Sembrava stesse per partire una normale trattativa, invece…

Come mai da ben prima dei problemi di spogliatoio esplosi a Parma Marotta si è messo di traverso con il capitano dell’Inter? Come mai dopo aver fatto l’impossibile per portarlo alla Juventus decide che non vale più la pena di puntare su di lui? Spalletti evidentemente non c’entra, visto che non ha mai avuto una chance di rimanere.

La vicenda Perisic è ridicola, soprattutto se usata come pretesto per giustificare scelte tecniche e di mercato (peraltro legittime). Lui e Icardi sono amici e la freddezza vera è durata poche settimane. Il croato a suo tempo si era confidato e gli aveva spiegato il motivo della sua voglia di Premier League per l’ultimo megacontratto della vita: problemi economici nell’azienda di famiglia gestita dal padre. Icardi lo aveva detto a Wanda, sono marito e moglie, non è un pettegolezzo, si fa. Wanda va da Pardo (parentesi: partecipazione a suo tempo, ben prima dell’arrivo di Marotta, approvata dalla società) e a domanda diretta, perché Perisic vuole lasciare l’Inter, lei risponde: avrà problemi personali. Non è una risposta geniale ma nemmeno la fine del mondo, comunque da quel momento partono articoli teleguidati che ci vergogniamo persino a citare. Comunque a Perisic salta l’Arsenal, ma poi ha avuto il lieto fine (non il nuovo contratto) al Bayern.

Cosa dire poi dell’atteggiamento della Curva Nord, che dopo gli arresti di Santo Stefano ha cambiato direttivo (cioè è tornato quello vecchio) ma ha mantenuto il suo odio verso Icardi? Niente. L’attento direttore di Indiscreto ha notato che gli ultras sono tornati a fare i cori per i giocatori, che fino alla scorsa stagione (non solo per Icardi) avevano sospeso.

Come finirà? La sensazione è che essendo diventata una questione di principio tutti ci perderanno, ma Icardi meno dell’Inter. Salvo colpi di scena (a livello dello scambio con Dybala, che però l’arrivo di Sanchez non avvicina) starà fermo un anno, con zero presenze si libererà a giugno senza bisogno di cause per mobbing (l’Inter fra l’altro nella quotidianità lo sta trattando con correttezza estrema, per non dargli appigli legali, ma almeno 4 partite gliele dovrà far giocare per non perderlo a zero) e poi da svincolato potrà a 27 anni firmare un contratto pazzesco con chiunque, visto che il suo cartellino costerà zero.

In tutto questo delirio di ipotesi non abbiamo mai sentito Steven Zhang o Antonio Conte dire in pubblico ‘Non vogliamo Icardi’: ci dicono (non loro) che non sia mai accaduto nemmeno in privato. L’eventuale vittoria della società Inter risiederà nel dire ‘Vedete? Adesso prendiamo una decisione e manteniamo una linea’.

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