Icardi e l’Inter alla sagra dell’autolesionismo

2 Agosto 2019 di Indiscreto

La guerra fra Icardi, non è corretto dire gli Icardi visto che Wanda negli ultimi giorni è stata più accomodante, e l’Inter è arrivata ai confini della causa per mobbing, come nella sua miseria Indiscreto aveva scritto due mesi fa.

La versione dell’entourage dell’attaccante è che Marotta, Oriali e Ausilio gli abbiano anticipato la non inclusione delle liste per campionato e Champions League. Passi per la Champions, dove non ci si può giocare un posto per un giocatore in partenza, ma questa del campionato sembra l’ennesima mossa autolesionistica di una delle due parti.

Il nuovo corso societario non si pone il problema di prestare a zero un giocatore come Nainggolan, comprato (su richiesta di Spalletti) per 40. Icardi non si pone quello di interrompere a 26 anni la sua carriera per due stagioni.

Siccome Marotta è troppo esperto, pensiamo che stia bluffando anche se i bluff non sempre riescono: ad esempio averla tirata in lungo con Dzeko un mese fa, per pochi milioni, si sta rivelando un errore. Ma anche Icardi, che dalla degradazione via Twitter in avanti ne ha fatto una questione di principio, nonostante i luoghi comuni ha la maturità, non vogliamo dire l’intelligenza perché quella può averla anche un bambino, di un uomo di 50.

Il finale sarà in ogni caso a sorpresa (per paradosso il più sorprendente sarebbe anche il più logico, cioè Icardi che rimane all’Inter, giocante) mentre non è sorprendente che i media siano quasi compatti nel far passare Icardi per ottuso e Dybala per ingrato, pronti fra poco a far ripartire la rumba con Donnarumma. Qui purtroppo non c’è alcun retroscena: chi quotidianamente deve tirar fuori notizie su una squadra (quindi non noi, che possiamo sbattercene) deve avere buoni rapporti con i dirigenti, o almeno con quelli al momento di tendenza. 

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