Nicolato come Giampaglia e Mangia

3 Luglio 2019 di Indiscreto

Paolo Nicolato è il nuovo allenatore del’Italia Under 21, a sorpresa ma non a sorpresissima perché era il candidato numero due dopo Evani, in virtù dell’eccellente Mondiale Under 20. Un Evani che l’Under 21 l’aveva assaggiata nel breve periodo di Di Biagio alla Nazionale e che sperava di tornarci in virtù del suo rapporto strettissimo con Mancini.

Sperava di tornarci anche per i tanti discorsi sulle nazionali giovanili che devono essere funzionali a quella maggiore invece di vincere medagliette contro chi schiera ragazzi sotto età. Nell’ultimo Europeo Under 21 non abbiamo fatto nemmeno questo, peraltro…

Quella di Gravina è una scelta abbastanza discutibile, perché l’Under 21 è già una nazionale piena di calciatori affermati e Nicolato ha sempre lavorato con ragazzi Primavera o ancora più giovani, fatta eccezione per qualche stagione non luminosa al Lumezzane. Una scelta che sarebbe esagerato definire contro Mancini, anche se gli è stato sul gozzo che il c.t. sia a suo tempo stato scelto da Fabbricini (si legga Malagò) senza aspettarlo. Ma di sicuro un segnale di un certo tipo: Mancini pensi a fare un bell’Europeo, per fare l’Ajax de’ noartri ci sarà tempo.

Di sicuro il calcio di Nicolato era piaciuto più all’Europeo Under 19 dello scorso anno, più o meno con lo stesso gruppo del Mondiale Under 20 di qualche settimana fa quando però l’allenatore azzurro ha dato lezione di stile dopo l’annullamento strampalato del pareggio di Scamacca nella semifinale con l’Ucraina, quella che per lui era la partita della vita. In definitiva una scelta di basso profilo mediatico, molto federale, che ci ricorda quelle di Giampaglia (andò male) nel 1996 e Mangia (andò bene) nel 2012. Una scelta che supera anche il dibattito giochista-resultadista, qui si punta direttamente alla buona stampa del genere ‘Eh, ma lui è un educatore’.

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