La scelta di El Shaarawy

9 Luglio 2019 di Indiscreto

Stephan El Shaarawy lascia la Roma per andare in Cina, allo Shangai Shenhua, con un ingaggio da 16 milioni netti di euro a stagione per tre stagioni. Anche se, lo abbiamo già scritto e lo ripetiamo, alcuni calciatori in Cina hanno avuto antipatiche sorprese finanziarie e non è poi tanto facile far valere le proprie ragioni commerciali in un tribunale locale.

Incredibile che molti si siano stupiti di questa scelta calcisticamente al ribasso del quasi ventisettenne ligure. Stiamo parlando di un attaccante che nell’ultima stagione ha segnato nella Roma 11 gol, che Fonseca non considerava essenziale, che non aveva grandi offerte e che rimane di difficile gestione fuori dal campo. A proposito di gestione, per un certo periodo El Shaarawy, Balotelli e Niang hanno giocato insieme nel Milan…

Ma cosa volevamo dire? Ah sì… Che El Shaarawy è ormai pienamente in modalità Balotelli: i grandi club gli hanno messo addosso un marchio e lui non vede ragioni per guadagnare meno di un quarto di quei 16 milioni nella Roma o nella Fiorentina, per vincere niente e vedersi comunque passare davanti altri in Nazionale, non essendo le idee di Mancini un mistero.

2. Come per altri club, anche per il Milan ci siamo imposti non fare bilanci di mercato a due mesi dalla fine del mercato stesso. Registriamo soltanto che i nerd sono esaltati per Bennacer e che i media veri hanno deciso che il Milan di Giampaolo e Bonera giocherà bene, qualsiasi cosa voglia dire, esaltandosi per poche frasi di circostanza. Ma dovrebbero, per coerenza, dire anche chi giocherà male… Sarri? Ancelotti? Conte? Gasperini? Con la Sampdoria sarebbero arrivati peggio che noni? Da registrare anche il bacio della morte di Sacchi, uno capitato in un Milan con giocatori di qualità leggermente diversa e con un vero proprietario, nel momento più alto della sua parabola. Ma Allegri non potrà vincere il sesto scudetto consecutivo e la gioia è tanta, in lui e anche incredibilmente in qualche tifoso juventino. 

3. Non ci sono più i muratori bergamaschi di una volta, volendo sintetizzare. L’Atalanta è in ritardo con la ristrutturazione del suo stadio e ha chiesto al Comune di Milano, ma anche a Inter e Milan, il permesso di giocare la sue partite di Champions a San Siro. Sala ha già detto sì, i due club sarebbero stupidamente cattivi a dire di no e infatti non dovrebbero farlo. A meno di voler fare un dispetto a Sala, prima che a Percassi

4. Non è sfuggito agli addetti ai lavori, per non dire ai livori, che Marotta l’altro giorno abbia fatto i complimenti ad Ausilio definendolo ‘giovane direttore sportivo’. Un giovane che all’ultimo conteggio risulta avere 47 anni, festeggiati qualche giorno fa in una serata con gli amici alla Bullona, e che da quasi 20 lavora nell’Inter. Ausilio si è ben disimpegnato nella vicenda plusvalenze, anche con… ausilio di Preziosi e dello Standard Liegi, difficile in ogni caso imputargli qualcosa visto che le strategie generali sono di Marotta. Certo è che da un lato vicino alla squadra c’è Oriali e dall’altro i grandi colpi non li decide lui. Situazione da tenere sotto controllo, perché con Zhang c’è feeling.

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