I sei gol pesanti di Chiesa

23 Luglio 2019 di Stefano Olivari

Come definireste un attaccante titolare di una squadra di media serie A che segna 6 gol in 37 partite di campionato? Nell’Italia in cui siamo cresciuti la definizione più generosa sarebbe stata ‘bidone’, in questa capita che il giocatore in questione venga valutato, dai giornalisti ma non solo da loro, 70 milioni di euro.

E che sia al centro del mercato, dettando condizioni, invece che a meditare sulle sue lacune. Ecco, per capire il caso di Federico Chiesa bisogna partire da qui, da questa bolla che i neo-proprietari della Fiorentina stanno gestendo alla grande dopo avere intuito come funzionano le cose in Italia.

Paese dove un club prende, quando li vuole, i migliori giocatori dalle sue avversarie, al giusto prezzo o anche a molto meno, se i sudditi fanno resistenza. Ecco, il pur juventino Rocco Commisso non è stato lontano dall’Italia una vita per poi tornare e fare regali ad Agnelli. Chiesa ha un contratto fino al 2022 che soltanto per le varie ‘squadre mercato’ un contratto così è nel 2019 da considerarsi in scadenza. Lui a 21 anni vuole andarsene alla Juventus, non per soldi o non solo per i soldi, ma perché ritiene che nel calcio di oggi la Fiorentina non vincerà mai un tubo, nemmeno una Fiorentina con ambizioni che al momento non si intravvede.

Giusto quindi che Commisso e Barone tentino di massimizzare l’introito dicendo che non lo cederanno per alcuna cifra e facendolo poi passare anche per traditore di Firenze, per evitare un altro caso Baggio (ma Pontello era in uscita, con i Cecchi Gori pronti). Conclusione? Chiesa è senz’altro un buon giocatore, ancora in evoluzione, non il bidone indicato dalle fredde cifre: con Pioli è stato attaccante di destra nel 4-3-3, con qualche partita a sinistra, mentre nelle poche settimane di Montella ha fatto un po’ tutto e male (come il resto della squadra). Certo se avesse il tiro del padre Enrico qualche giro in mezzo potrebbe provarlo… Di sicuro Chiesa è un ragazzo capitato al momento giusto della narrazione sui ‘giovani italiani’, ma oggi non sposta alcun equilibrio né a livello Juventus né a livello Fiorentina.

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