Carola o Salvini?

3 Luglio 2019 di Indiscreto

Carola Rackete o Matteo Salvini? I migliori ‘Di qua o di là’ sono quelli istintivi, di pancia, senza improvvisarsi conoscitori delle leggi del mare o anche soltanto di quelle del paese in cui si vive. Perché quanto accaduto a Lampedusa dà un messaggio che con la legge ha poco a che fare: è politica purissima e secondo noi anche in senso alto, di ideali.

Da una parte la comandante tedesca della nave Sea Watch, che ha violato il divieto di sbarco a Lampedusa, dall’altra il ministro degli Interni e leader di un centro-destra che ormai coincide con la Lega. Una ragazza benestante e con sensi di colpa nei confronti del terzo mondo, contro un uomo di sicuro non cresciuto negli stenti ma interprete delle classi popolari, senza sensi di colpa come quello della Rackete.

Siamo al SuperClasico élite contro popolo, ma questa volta incarnato in due archetipi che vanno al di là del caso specifico. In cui è stata speronata una motovedetta della Guardia di Finanza: non provate a farlo anche voi con il vostro canotto, perché in questo caso il Gip di Agrigento non sarebbe tanto comprensivo.

La domanda è quindi semplicissima e ideologica: migranti da accogliere a ogni costo, anche contro le leggi, o da respingere in ogni modo fino a quando una legge non obbliga ad accoglierli? Si può anche metterla in altro modo, orecchiando un dibattito che sta dividendo gli studiosi anche marxisti: uno stato deve occuparsi prima di tutto, se non esclusivamente, dei suoi cittadini? Ognuno di noi ha una sua risposta, al di là della convenienza elettorale (che spinge in un senso) o social-professionale (che spinge nell’altro).

Share this article