Operazione Chiesa traditore

27 Giugno 2019 di Stefano Olivari

Federico Chiesa andrà alla Juventus, all’Inter o dove vuole. Ma ci andrà da traditore, almeno agli occhi dei tifosi della Fiorentina. A Rocco Commisso l’intelligenza non manca, visto ciò che ha fatto nella vita, e la sua strategia non è chiara soltanto a chi non la vuole vedere. Piccolo particolare: ora come ora, né Juve né Inter hanno 70 milioni da spendere.

Certo è che ci voleva un americano, sia pure italiano di nascita, esterno al sistema, per sottolineare una ovvietà: un contratto che scade fra tre anni è un contratto ‘in scadenza’ soltanto nella mente malata di chi vede calciomercato dappertutto. Chiesa è insomma ben lontano dalla zona ricatto e Commisso non ha cambiali da pagare ai poteri forti. Poi chiaramente cederà Chiesa, ma alle proprie condizioni. Su una situazione Pontello-Baggio la faccia ce l’avrebbe invece messa Della Valle.

2. Il ritorno di Oriali all’Inter, sicuro da mesi anche a prescindere dalla figura di Conte, è diventato ufficiale. Una bella notizia per gli interisti, che avranno in società un uomo per cui l’Inter è diversa dal Liverpool o dal Guingamp, una notizia un po’ così per gli italiani (fra cui anche molti interisti). L’avevamo già scritto e lo riscriviamo: usare la Nazionale come un taxi, come hanno fatto in tanti e altri (Totti il prossimo) faranno, è inaccettabile. Ma ancora peggio è che Gravina invece di arrabbiarsi abbia tenuto aperta una porta ad Oriali per proseguire la collaborazione fino a Euro 2020.

3. L’effetto Conte sugli abbonamenti dell’Inter, esauriti i 40.000 messi in vendita, dice che questo è il mercato degli allenatori. Al tempo stesso garanti di un progetto e prime vittime, per quanto ben pagate, dell’inesistenza dello stesso. Escludendo che l’entusiasmo sia nato per l’ingaggio di Godin o per la gestione del caso Icardi, è chiaro che Conte è stato un colpo mediatico azzeccato oltre che un allenatore difficile da discutere. Così come è chiaro, pensando a come fu accolto Lippi vent’anni fa (abbastanza bene, ma senza entusiasmo), che il tifoso interista medio è profondamente cambiato. Non a causa delle politiche dell’Inter, peraltro cambiate più volte, ma del calcio-Playstation a cui ormai un po’ tutti ci stiamo abituando.

4. Quante partite giocherà Buffon nella Juventus dell’anno prossimo? La quarantunenne presunta riserva di Szczesny se ne aspetta almeno 9 in campionato, quelle che gli servirebbero per battere il record di Paolo Maldini. Su Tuttosport, a firma di Guido Vaciago, abbiamo letto che l’accordo (ancora da firmare) sarebbe per 15, per un ingaggio tutt’altro che da agitatore di asciugamani (5 milioni lordi più bonus vari). Ecco, un secondo portiere che per contratto gioca quasi mezzo campionato non lo ricordavamo. Curiosità per come Sarri si rapporterà alla BBCC, difficile che gli mostri il medio. Una scommessa da fare, parlando di Buffon, è quindi quella sulle 9 presenze in campionato. Corriamo da Sisal Matchpoint a farcela quotare.

5. In questo momento la Roma sembra non esistere, fra giocatori in partenza (Manolas, Dzeko, El Shaarawy), altri letteralmente irreperibili (Nzonzi), strategie di mercato ancora da delineare e addirittura il giorno del raduno cambiato due giorni prima del raduno, con slittamento all’8 luglio (forse) e annullamento del ritiro a Pinzolo con tanto di penale da 400.000 euro da pagare. Evidentemente Pallotta è più informato del Milan rispetto alla futura partecipazione del Milan all’Europa League. L’unica buona notizia per il telepresidente giallorosso è il bombardamento mediatico sulla Raggi, capofila il Messaggero di Caltagirone, ma la facile previsione è che quando sarà posata la prima pietra del nuovo stadio la Roma avrà già da tempo una nuova proprietà.

(Ore 17.30, la rubrica calcistica di Indiscreto dà appuntamento a domani pomeriggio)

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