Omosessuale o gay?

17 Giugno 2019 di Indiscreto

Meglio definirsi omosessuale o gay? La morte di Franco Zeffirelli e i mille coccodrilli hanno fatto ricordare una sua famosa presa di posizione, che non è soltanto una questione terminologica ma qualcosa che va dritto al cuore di una questione che divide i diretti interessati e chi di loro parla.

Zeffirelli ha sempre detto “Sono omosessuale e non gay”, spiegando come il termine inglese venisse dalla cultura puritana, che già a livello linguistico ghettizzava gli omosessuali sorvolando sull’aspetto sessuale (cioè l’unico che fa la differenza, se parliamo di sesso) e puntando su elementi di contorno macchiettistici.

Non a caso Zeffirelli, cattolico e di destra, detestava con tutte le sue forze i vari Gay Pride, carnevalate in cui gli omosessuali fanno a gara per sembrare ridicoli. Ma senza essere intellettuali del suo livello tutti noi in una semplice conversazione ci siamo trovati in imbarazzo sul termine da usare, pur avendo in testa una distinzione di massima: l’omosessuale vive e si comporta come l’etero, tranne che nella sfera sessuale, il gay è anche un modo di essere e di proporsi all’esterno.

Al di là del linguaggio la vera questione posta da Zeffirelli e da tanti omosessuali è che il politicamente corretto si può ritorcere contro alcune delle sue categorie per così dire protette. Basti pensare a cosa è successo a Birmingham, ormai una delle capitali europee della sharia, quando in una scuola si è osato parlare di LGBT. Ma tornando a noi, meglio dire omossessuale o gay?

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