MiniBot, moneta e/o debito?

7 Giugno 2019 di Stefano Olivari

I MiniBot sono davvero una dannosa stupidaggine? Sì, stando al giornalista collettivo e alla maggior parte degli economisti, tutti aspiranti ad una collaborazione editoriale e ad essere quindi riconosciuti dal portinaio. I pareri più importanti di tutti sono ovviamente quelli di Mario Draghi e Ignazio Visco, entrambi contrari.

Cosa sono i MiniBot? Sono una delle proposte della Lega per pagare i debiti dello Stato verso i suoi fornitori, approvata qualche giorno fa alla Camera con voto unanime (!), quindi anche di chi poi (il PD) ha spiegato di essersi sbagliato non avendo letto la mozione. Se questa è la democrazia rappresentativa, dateci referendum su tutto…

In concreto i MiniBot, fra l’altro previsti dal mitico contratto Lega-Cinquestelle, sarebbero certificati di piccolo taglio, fino a 100 euro, senza scadenza e senza interessi, che le varie entità statali potranno (in teoria, tutto è ben lontano dall’applicazione) dare ai propri creditori se non fosse possibile liquidarli in tempi brevi e in mondo normale (traduzione: un bel bonifico in euro). La mozione infatti invitava prima di tutto il governo ad attivarsi per accelerare il pagamento di questi 27 miliardi…

Il primo aspetto surreale della vicenda è secondo noi questo: in Italia c’è bisogno di un invito del Parlamento perché lo Stato onori i suoi debiti verso creditori con poco potere contrattuale. Il secondo è che molti ministri, e purtroppo anche quello dell’Economia, erano all’oscuro del contenuto della mozione e ne sono stati perciò sorpresi. Il terzo aspetto surreale è il dibattito teorico, da cui si evince che l’economia non è una scienza esatta e forse neppure una scienza.

I MiniBot sono una semplice cartolarizzazione di un debito esistente o sono nuovo debito pubblico? Possono convivere con l’euro o sono una moneta parallela? Il fatto che non abbiano scadenza e non diano interessi li avvicinano di sicuro alla moneta, anche se per essere moneta dovrebbero anche essere accettati come tali dalla collettività: in altre parole, il titolare dell’azienda che fa le pulizie in un ospedale e viene pagato in MiniBot poi li potrà usare in pizzeria o per abbonarsi a Sky? Questa teoria della moneta parallela, incompatibile con l’euro (ma come può esserlo, se è espressa in euro?), è sostenuta da Moody’s e da altri che ci offrono pillole di terrorismo quotidiano.

Continuiamo a non comprendere il discorso sul debito. La trasformazione in titolo (o moneta) di un debito preesistente non è che crei automaticamente nuovo debito, se il debito preesistente viene traslato sul titolo. Lo può fare nel medio periodo, generando un meccanismo di irresponsabilità: qualsiasi amministrazione pubblica potrebbe esibirsi in qualsiasi porcheria, con la prospettiva di saldare poi i nuovi debiti con i MiniBot. Ed è per questo che siamo contrari, al di là dell’aspetto fondamentale dell’accettazione da parte dell’economia reale (piuttosto i buoni pasto…), visto che senza nemmeno più vincoli psicologici il debito pubblico esploderebbe. In euro.

Opinione dal fondo del bar: i MiniBot non sono moneta e in senso stretto non sono neppure debito, però nel medio periodo possono contribuire a schiantarci e siamo contrari. Sono infatti anche un segnale palese di difficoltà, di essere con l’acqua alla gola, un segnale colto da chi per investire su di noi pretenderà una remunerazione maggiore. Quanto all’ossigeno dato agli imprenditori, questo potrebbe essere dato anche con un sistema più ampio di compensazione fiscale, invece di fornire un titolo (o moneta) utilizzabile per pagare le tasse.

Anche in questo caso la verità però non esiste, quindi siamo lieti di proporre un ‘Di qua o di là’ per una volta davvero concreto: siete favorevoli ai MiniBot?

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