L’estate dei quasi direttori sportivi

13 Giugno 2019 di Stefano Olivari

Paulo Fonseca è il nuovo allenatore della Roma e viene spacciato per grande colpo la quarta scelta di Pallotta e Baldini, dopo gli improbabili Conte e Sarri ma soprattutto Gasperini. Da sottolineare come tutto sia stato fatto a Londra, senza Totti né tantomeno Petrachi, che seguono il vero trend dell’estate: quello dei quasi direttori sportivi.

Pensiamo anche al Milan, che ha messo a segno il colpo (si fa per dire) Krunic, soffiandolo (si fa per dire) a Cairo, di fatto con il solo Paolo Maldini in carica e nemmeno nel ruolo che occuperà in futuro. Aspettando ‘The decision’ di Boban, per non dire del TAS, da chiarire anche il futuro immobiliare di Casa Milan.

È anche l’estate di Claudio Lotito, non perché stia rinforzando la Lazio ma perchè sembra al centro di tutto: dalla bufera all’interno dell’associazione nazionale magistrati, come veicolatore di biglietti omaggio, all’ennesimo finto salvataggio nella storia di Alitalia come possibile azionista insieme alle Ferrovie e a Delta Airlines. Nel caso non chieda consigli a Ferrero in materia aeronautica…

Non si può dire che ad Andrea Stramaccioni manchi la voglia di allenare, visto che ha firmato per due anni con gli iraniani dell’Esteghlal, dopo la burrascosa fine del suo contratto con lo Sparta Praga, che comunque lo aveva esonerato un anno fa. Come i vari Sarri, Sacchi, Mourinho, eccetera, per citare gente con una carriera infinitamente superiore alla sua, Stramaccioni è di base antipatico soprattutto a chi come lui (e loro) non ha mai giocato da professionista, perché fa scattare il meccanismo ‘Al suo posto ci potevo essere io’. Di sicuro è stata l’ultima grande scommessa di Moratti, non esattamente vinta.

Certo è che l’amico e maestro Budrieri pur di non vedere Conte sulla panchina dell’Inter si sarebbe ripreso anche Stramaccioni e i suoi diagrammi. Ma la vita lo ha sottoposto a prove ben più dure, come la comparsa in via Novara di un bar con insegne totalmente in arabo, senza nemmeno la scritta ‘Bar’, davanti al Simply ormai sulla via di diventare Conad. Mentre i maghrebini del Champions Pub lo sfottono, gasati dall’arrivo di Guardiola alla Juventus che loro amici calabresi gli hanno dato per sicuro, tutto cambia sotto gli occhi di questo uomo chiave del secolo breve. Cambia anche la sede dell’Inter che da lunedì sarà in Viale della Liberazione, in zona Porta Nuova. Budrieri non va sotto la sede dal 1977: la sua partecipazione agli anni di piombo si concretizzò in alcuni insulti gridati a Fraizzoli in Foro Bonaparte, quando Ambu passò all’Ascoli nel quadro dell’operazione Pasinato. Però potrebbe tornarci.

Share this article