La resurrezione della Smart non elettrica

9 Giugno 2019 di Furio Fedele

Smart solo elettrica? Pare che la Mercedes abbia cambiato idea. Pentimenti e rimpianti sono sentimenti che non appartengono certo allo show business del mondo dell’auto moderna. Anzi. La corsa verso novità, volumi, fatturati, fusioni (anche quelle flop come Renault-Fiat) sembra incessante. Eppure talvolta ci può essere un’eccezione.

Infatti nelle segrete stanze dei bottoni della Mercedes Benz pare si stia discutendo di riattivare, in tempi brevi, la produzione della «sorellina» Smart con motore termico dopo la chiusura (il primo maggio) delle linee di produzione per lasciare campo libero solo alla versione elettrica. Un cambio di rotta che sarebbe clamoroso.

Cosa sta succedendo? In realtà un fenomeno previsto dagli esperti, ma imprevedibile dal punto di vista temporale. Le concessionarie più ricche e importanti (su tutte, in Italia, la Merbag di Milano) hanno subito fatto incetta di Smart nuove e usate (aziendali e chilometri zero) ForTwo e ForFour immaginando, giustamente, che si sarebbe scatenata la fobia degli smartisti non ancora del tutto convinti della affidabilità (leggere ‘autonomia’) dell’elettrica contrassegnata dal marchio EQ.

Un’autonomia ancora oggi troppo limitata (160 chilometri), che non dà sufficienti garanzie a chi considera la Smart un’auto di vitale importanza per lavorare e spostarsi velocemente sul breve-medio raggio. Le conseguenze di questo «assalto» sono facili da immaginare e da spiegare. Già oggi non sono più disponibili vetture nuove di zecca. E anche sul fronte di Smart chilometro zero e aziendali si sta riducendo l’offerta, con la domanda sempre crescente.

In pratica si assiste a un boom-bis della Smart per quanto riguarda non solo i modelli più recenti (quelli della terza generazione), mentre anche le «veterane» (le prime vendute in Italia hanno ormai oltre vent’anni di età) vantano quotazioni importanti. Un fenomeno che mantiene alti i prezzi di tutta la vasta gamma di un’auto che in pratica non ha rivali. Infatti dopo che la Toyota ha smesso di produrre la IQ, la Smart è rimasta l’unica city-car degna di questo nome.

La…carestia di ForTwo disponibili ha addirittura rivalutato anche la ForFour che, ripresentata dopo il flop della prima versione (2004-2006), è nel mirino di una nuova utenza che sta apprezzando anche la campagna di valorizzazione imposta da Mercedes Benz. Infatti le «aziendali» che provengono direttamente dalla parco auto dei funzionari di Stoccarda vengono promozionate a 10.000 euro (il modello meno costoso, la Youngster, nuovo costa 15-16.000 euro) con un chilometraggio effettivo che varia da 4.500 a 20.000.

Come spesso accade, soprattutto in Italia, la necessità aguzza l’ingegno. Stanno proliferando veri e propri specialisti nel restauro e nel ricondizionamento di Smart «vintage» ma che, con motore cambio revisionato, possono ancora essere molto utili e altrettanto utilizzabili. Le vetture che fanno parte della scuderia Car2Go (l’antesignana delle società di car-sharing in Italia e in Europa) vengono vendute all’asta quando c’è il cambio di…stagione. Con il vantaggio che, per scelta aziendale, non vengono «spremute» oltre un certo limite (55-60.000 chilometri) cercando di mantenere un valore commerciale che possa, almeno parzialmente, contribuire a investimenti su nuovi mezzi. Anche se, almeno in questo momento, si può usufruire solo di Smart elettriche. C’è da dire che Mercedes Benz garantisce ricariche-lampo (40′) sfruttando le colonnine fornite (2.500-3.000 euro compresi di accessori) dalla stessa Casa tedesca. Ma, anche in questo caso, la copertura capillare del territorio è ancora insufficiente.   

Quindi nell’aria si respira un’atmosfera di revival, alimentata dalle richieste di una clientela sempre più affezionata e in costante aumento non solo nelle grandi città. La «singlitudine» e la necessità di disporre di un’auto tanto comoda e confortevole quanto parsimoniosa nei costi di gestione sta generando una situazione che, forse, neppure a Stoccarda il management aveva previsto di dimensioni così importanti.

Ovviamente alleati degli utenti pro-Smart sono le stesse concessionarie che, dati alla mano, testimoniano come lo «smartismo» non preveda, in tempi brevi, un numero di affiliazioni importanti alla EQ. Bella da vedere, non ci sono dubbi, eccellente da guidare ma poco pratica da gestire con l’ansia da…ricarica che genera giustificati stress facilmente comprensibili e condivisibili.  

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