Cristiano Ronaldo e il sistema Torino

6 Giugno 2019 di Indiscreto

La denuncia per stupro all’indirizzo di Cristiano Ronaldo non è stata ritirata, ma è passata da una giurisdizione statale (Nevada) a quella federale (Stati Uniti). Il retroscena interessante, raccontato da Massimo Basile sul Corriere dello Sport (e da Der Spiegel) è che questo cambio è stato figlio anche della difficoltà di notificare l’atto di citazione.

Sarebbe stato da fare direttamente al portoghese, nella sua residenza di Torino. Ma la Juventus, contattata, non ha collaborato, i legali di Cristiano Ronaldo hanno sostenuto di non essere autorizzati a ricevere quegli atti, ed in concreto l’indirizzo esatto non è stato scoperto nemmeno dagli investigatori privati pagati dall’avvocato di Kathryn Mayorga.

Si è arrivati addirittura a contattare presunti vicini di casa, individuata più o meno la zona, ma questi hanno collaborato con lo stesso entusiasmo degli abitanti di un paese della Locride (Nessuno tifava per il Torino?) per un’indagine sulla ‘ndrangheta. Anche se facciamo fatica a credere che investigatori privati non siano in grado di scoprire ciò che è noto anche all’ultimo dei giornalisti. Insomma, il famoso ‘Sistema Torino’ ha ancora una volta fatto muro, a prescindere dalla fondatezza delle accuse (si trattava di una citazione).

Poi qualcuno si chiede perché sia più facile vincere qui che da altre parti. Peraltro Cristiano Ronaldo vince anche con squadre di medio valore come il Portogallo, pazzesco il secondo dei tre gol alla Svizzera, e ha la fortuna che molti confondano i piani, sportivo e personale.

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