Coppa dei Campioni di Sacchi o Champions League di Ancelotti?
24 Maggio 2019
di Indiscreto
Il trentennale della prima Coppa dei Campioni vinta dal Milan di Sacchi, in finale contro la Steaua di Bucarest, ispira confronti storici fra la storica coppa europea con cui siamo cresciuti e la Champions League che sarebbe nata nel 1992 anche se già dalla stagione precedente era stata introdotta una fase a gruppi.
Poi la Champions ha avuto l’evoluzione che l’ha portata ad essere quella di oggi: non più riservata ai soli campioni nazionali (dal 1997) e infine allargata fino a quattro squadre per le nazionali dominanti, con la selezione di 6 squadre sulle 32 elette affidata ai turni preliminari estivi.
Ma venendo al Milan di Sacchi, la domanda storica è per noi del bar una sola: quale era il peso specifico di quella (anzi quelle, perché ne vinse due) Coppa dei Campioni tutta ad eliminazione diretta, con una squadra per nazione e oltretutto senza squadre inglesi a causa del post Heysel? Se vogliamo neutralizzare il discorso tifo, un primo confronto da fare è quello con il Milan di Capello che nel 1994 batté il Barcellona di Cruijff in finale, ma ancora nell’era della singola squadra per nazione. Quello più corretto è ovviamente con le due Champions League vinte dal Milan di Ancelotti, con campo di partecipanti paragonabile per livello medio a quello di oggi, anche se nel primo caso (2002-2003) con formula leggermente diversa. La Champions League moderna era in ogni caso nata nel 1999, con l’abolizione della Coppa delle Coppe e il coinvolgimento di fino a quattro club per nazione.
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